Orlando: “Giusto evitare i contagi ma rispettiamo i diritti dei migranti”

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L’ong tedesca, Sea Eye, a cui fa capo la nave Alan Kurdi ha salvato 156 migranti dalle coste occidentali della Sicilia durante un naufragio. Le persone a bordo però non potranno sbarcare su un porto italiano, a seguito di un provvedimento preso dal capo della protezione civile Angelo Borrelli. I motivi sono strettamente legati all’emergenza coronavirus che sta invadendo la Penisola.

Il primo cittadino palermitano, da sempre difensore dei diritti dei migranti, commenta così tale decisione: “La giusta necessità di evitare rischi legati al contagio da Covid-19 non può far dimenticare che il diritto alla salute è un diritto per tutti, così come è un diritto-dovere quello del salvataggio di vite umane. Per questo chiedo al Governo nazionale di trovare il modo che le navi impegnate in missioni umanitarie possano comunque garantire condizioni di sicurezza per gli equipaggi e per i naufraghi“.

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Leoluca Orlando ammette quindi la gravità della situazione sanitaria in Italia a causa della pandemia, ma allo stesso tempo ribadisce con fermezza l’importanza dell’aiuto verso i migranti: “Di fronte all’impossibilità di ospitare altre persone nei centri già sovraffollati si permetta il rifornimento di viveri e medicine, senza ripetere gli errori del passato. Sono convinto che sia sempre necessario rispettare il diritto alla vita e la garanzia della salute di tutti. Come ha affermato dal Santo Padre anche in questi giorni di Pasqua”.

QUARANTENA IN NAVE

Il sindaco, già in contatto con il capo missione della ong, Jan Sibbeck, invita il capo del Governo ad agire per assicurare un’idonea quarantena alle persone a bordo dell’imbarcazione: “La proposta rivolta al Presidente Giuseppe Conte e all’intero Governo è stata di consentire che la quarantena venga svolta su una nave appositamente attrezzata e di consentire, senza sbarchi, che la Alan Kurdi che reca da tempo la bandiera della città di Palermo possa rifornirsi di carburante e alimenti”.


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