Coronavirus: Alex, l’emigrato in Belgio con il cuore a Palermo

Da un anno in Belgio per lavoro, il palermitano Alex racconta lo stato d'animo di un emigrato alle prese con il coronavirus

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Dal quartiere Zisa-Tribunale di Palermo a Santa Cristina Gela, fino al grande balzo che lo ha portato nientemeno che a La Louviere in Belgio. Dal montare condizionatori per donare refrigerio ai suoi concittadini, alla manutenzione delle strade in terra fiamminga. Questo è il percorso di vita di Alessandro Ragolia detto Alex, 49enne palermitano emigrato con la sua numerosa famiglia nel nord dell’Europa per esigenze lavorative. Una scelta coraggiosa che lo sta ripagando dei tanti sacrifici affrontati.”Se mi guardo alle spalle sento di non avere nessun rimpianto. Il cuore – confida Alex a Palermo Live – rimane ancorato alle radici, a quella Sicilia che porterò per sempre con me. Dico soltanto che, se personalmente rimango fiero di essere italiano, di contro, spesso è l’Italia a non dimostrare di andare orgogliosa dei suoi figli. Quì in Belgio, finalmente, presto servizio per una ditta che tutela i propri dipendenti a trecentosessantagradi. Ciò che ho trovato in questa terra in meno di un paio di mesi non sono riuscito a ottenere nella mia patria in quasi cinquant’anni”.

Alessandro detto Alex, direttamente dal Belgio lancia messaggi all’insegna dell’ottimismo

COME UN FULMINE A CIEL SERENO

Una vita serena la sua, con l’immensa gioia di poter godere, al ritorno dal lavoro, del calore della moglie Lorenza e di ben quattro figli, Giulio, Gabriele, Marco e Ambra. Una vita, tuttavia, ultimamente scossa dal nemico invisibile, quel coronavirus capace di colpire duro la sua nazione oltre che, da qualche tempo lo stesso Belgio.“E’ una situazione che coinvolge tutti quanti indisitintamente. Capace di indurci – sospira Alex – a serie riflessione circa le priorità della vita. Inutile aggiungere che il pensiero, sia mio che di mia moglie, è innanzitutto rivolto ai nostri cari, relegati in casa a Palermo e a Piana degli Albanesi. Fortuna che, grazie alla tecnologia le distanze vengono azzerate. Le videochiamate in particolare sono un toccasana, un balsamo per l’animo, soprattutto per i bimbi che possono vedersi con nonni, zii e cugini. Quì in Belgio lo stato di emergenza c’è ma non a livello di quanto sta avvenendo in Italia. Se devo fare una stima – ammette Alex -, neanche il 10% delle persone indossa ancora la mascherina, e a dirla tutta le distanze di sicurezza non sono neanche tanto rispettate negli stessi supermercati”.

CHAPEAU ITALIA

Una considerazione che, di contro, lo porta a complimentarsi con le misure adottate dal Governo Conte ma non solo.”Va riconosciuto agli italiani il grande merito di essersi uniti per combattere un nemico che considero peggiore di una guerra. Il nemico in questo caso è subdolo, silente, ed è la quarantena l’unica vera arma per contrastarlo. Ciò che più mi disorienta – ammette Alex a Palermo Live – è il non sapere quando potremo finalmente tornare alla nostra quotidianità. Se poi penso a un popolo come quello palermitano, abituato al mare e al sole, mi vengono i brividi. A proposito di belle giornate, volete sapere il paradosso che stanno vivendo i belgi a causa della quarantena? Quì fa quasi sempre brutto tempo, e proprio adesso che è apparso il sole e il cielo è azzurro le famiglie sono costrette a starsene rintanate. Fortuna – sorride Alex – che ci sono tantissime villette con giardino, grazie alle quali i bimbi, compresi i miei possono scorazzare in tutta sicurezza”.

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ORGOGLIOSO titolare, dal 2008 al 2016, dell'impresa di pulizie Agm Pulindo, appassionato del gioco del calcio, di cinema nonché divoratore di libri, inizia la sua carriera nel mondo della carta stampata nel 2003, curando la rubrica "Siamo tutti allenatori" per conto del mensile "La Notizia Sportiva". Nel 2008, l'iscrizione all'Ordine dei giornalisti coincise con l'inizio della collaborazione con il Giornale di Sicilia, quotidiano per il quale ha seguito per tante stagioni le sorti della Primavera del Palermo. Dopo avere collaborato per un periodo a Siciliainformazioni.com, la passione per il mondo dei vivai calcistici della sua città lo ha portato a scrivere per conto del "Quarto Tempo", apprezzato format diretto dall'amico Enzo Bonsangue, con il quale, nel 2014, ha curato la trasmissione televisiva "Quartarete" prodotta da Stadionews. Il sodalizio tra i due giornalisti è continuato fino alla conduzione, da sette anni, del format radiofonico "La Zanzarosa" dedicato al Palermo calcio. Oggi divide il suo tempo tra famiglia, lavoro e giornalismo, suo grande amore. Il suo motto? "Seguite la vostra vocazione ma fatelo in luoghi puliti".

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