Palermo, per Filippi una Ferrari o una Dacia?

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Finita la luna di miele dell’anno scorso, per Giacomo Filippi il campionato 2021-2022 sarà il suo esordio da primo allenatore fin dal principio della stagione. Complice la sequenza di buoni risultati ottenuti dai rosanero dal suo avvento, la riconferma del tecnico di Partinico è stata quasi automatica. Per la prima volta in carriera non sarà più il secondo di Boscaglia. Sarà lui a partire con i galloni da titolare e farlo su una panchina blasonata come quella del Palermo può essere un’arma a doppio taglio.

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Giacomo Filippi, un sorriso che si spera di vedere anche a giugno 2022

A proposito di taglio. Netto è stato quello col suo predecessore, in termini di rendimento ma, soprattutto, in termini di schieramento in campo e filosofia di gioco. Difesa a tre sempre altissima con gli esterni sempre in appoggio, i giocatori di fascia a tutto campo, i trequartisti sempre in pressione della difesa avversaria. Movimenti che settimana dopo settimana i calciatori rosanero hanno mostrato di aver ottimamente assimilato. Poi, è chiaro, la rosa a disposizione ha fatto la differenza.

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A detta del patron, Filippi avrebbe affermato in camera caritatis che con 5 o 6 innesti questa squadra possa dire la sua per lottare per un posto di prestigio in classifica. Speriamo soltanto che il tecnico rosanero abbia specificato che questi innesti debbano essere qualitativamente superiore al materiale tecnico già presente in rosa. Gente che in serie C, nell’infernale girone C, possa garantire qualità e quantità. Ok a svincolati e primavera altrui, ma solo se utilizzati come rincalzi dei titolarissimi.

Perchè – tra cessioni sicure, altre obbligatorie per ridurre il monte ingaggi e giocatori con il contratto in scadenza a giugno 2022 – assistere ad un altro campionato di purgatorio sarebbe inaccettabile. Poi naturalmente sarà il campo a decidere chi sarà il più forte, ma se parti con una Ferrari difficilmente ti lasci superare da una Dacia. Con tutto il rispetto per la Dacia, ovviamente.

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