Rauti, in panchina per… contratto

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La stagione di Nicola Rauti con il Palermo è l’esatta fotografia del campionato rosanero: un percorso di montagne russe fatto da un continuo saliscendi. Arrivato dal Torino sul finire della sessione estiva di calciomercato, era stato dai più profetizzato come un ottimo prospetto sul quale puntare ad occhi chiusi. In effetti ben più di una volta “torello scatenato” ha dato l’idea di non essere un corpo estraneo in questo Palermo, anzi spesso è risultato fra i più volitivi nonostante il gol manchi dal suo score dall’ormai lontana Cavese-Palermo.

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Rauti e l'esultanza dopo il gol alla Cavese

UN MESE DI PANCHINE

Rauti – prima con Boscaglia ed ora con Filippi – ha ormai da settimane perso i galloni da titolare, anche incomprensibilmente se proprio vogliamo dirla tutta. Presente nell’undici iniziale che aveva conquistato due vittorie di fila (merce rara quest’anno!) contro Bisceglie e Turris a metà febbraio, si è poi accomodato in panchina nelle successive gare. Paradossale l’episodio di Pagani. Contro i nerazzurrostellati, infatti, il Palermo era privo del titolarissimo Lucca per squalifica ed aveva un Saraniti a mezzo servizio a causa di acciacchi fisici: tutte condizioni ideali per NR23 per partire da titolare e – finalmente – da prima punta. Chiacchiere da “bar sport”: in campo dal primo minuto è andato Santana come finto nove e Rauti ha scaldato la panchina per sessantacinque minuti.

TUTTA COLPA DEL TORO

Perchè ad un certo punto si è palesato questo ostracismo verso un giovane calciatore che – compatibilmente con l’esperienza ovviamente ancora da maturare – ha sempre dimostrato di avere l’argento vivo addosso? Al proposito ci possono essere due strade. Le risposte diplomatiche (la forma fisica, di equilibri in campo ecc. ecc.) o i fatti concreti: Rauti è in prestito secco fino a giugno, salvo sorprese la prossima stagione “bye bye Palermo” e ad aspettarlo ci sarà di nuovo la maglia granata del Toro. Con gli obiettivi stagionali rosanero – per usare un eufemismo – fortemente ridimensionati, probabilmente in casa Palermo non hanno voglia di valorizzare un calciatore sicuro partente. Peccato, però. Con la freschezza e la spregiudicatezza del “torello scatenato” si potrebbe ancora pensare di scalare qualche posizione in classifica.

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