Dietro gli assalti al Lidl ci potrebbe essere la mafia

Si ipotizza che ci possano essere soggetti che si muovono nei quartieri più disagiati della città e che possano avere organizzato l'assalto a Lidl

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Nel pomeriggio di giovedì un gruppo formato da una ventina di persone che si sono dichiarati indigenti, si sono dati appuntamento al supermercato Lidl di viale Regione Siciliana e dopo avere riempito i carrelli ha cercato di guadagnare l’uscita senza pagare. Solo l’arrivo delle forze dell’ordine ha riportato l’ordine all’interno del supermercato. I protagonisti di questo “blitz” sono stati identificati, e ovviamente sono state avviate le dovute indagini.

supermercato

LE INDAGINI ALLA “DDA” – DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA

Oggi il Giornale di Sicilia scrive che dopo i primi accertamenti, il fascicolo è passato alla Dda, la Direzione Distrettuale antimafia. Perché l’ipotesi è che dietro l’assalto alla Lidl ci possano essere personaggi vicini a Cosa nostra. Gli stessi, ipotizza il quotidiano, che attraverso Whatsapp e Facebook avrebbero organizzato la “rivolta” nel supermercato, ed avrebbero in programma di organizzarne altre.

SFRUTTARE LA CRISI CORONAVIRUS

Si potrebbe ipotizzare infatti che ci possano essere soggetti che si muovano nei quartieri più disagiati della città, come lo Zen e il Villaggio Santa Rosalia, e che sfruttando la difficile crisi determinata dal Coronavirus possano avere spinto persone realmente bisognose a ricorrere alla violenza. L’indagine della Procura guidata da Francesco Lo Voi, è stata affidata all’aggiunto Salvatore De Luca, che coordina l’attività antimafia.

INDAGINI SU WHATSAPP E FACEBOOK

Al vaglio degli inquirenti ci sono anche i messaggi diffusi con Whatsapp e le pagine su Facebook. Nei messaggi e nei post i toni erano tutt’altro che pacifici, che incitavano non solo a assaltare i supermercati come Lidl, ma a colpire anche gli “sbirri”. Un gruppo “privato” creato su Facebook, che però conta più di 2.500 iscritti, che si chiama “Rivoluzione Nazionale. Un nome, questo, che dà l’impressione di avere assonanze politiche. Ma che dalle prime verifiche compiute dagli investigatori pare abbia a che fare con la criminalità organizzata.


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