Un bel Palermo domina, ma subisce la rimonta del Bari

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Il Palermo sfiora l’impresa al San Nicola, ma poi spreca tutto proprio sul filo di lana. In vantaggio per 2-0 in casa del Bari, si fa raggiungere al 90°, dopo aver giocato per l’ultimo quarto d’ora in dieci uomini per un infortunio ad Almici e senza più sostituzioni. Sarebbe stata una vittoria più che meritata, nonostante la grande sofferenza negli ultimi dieci minuti, quando il Bari, pessimo per tutta la partita, ha puntato sulla forza nervosa e assediato il Palermo nella sua area di rigore.

Forse, una gestione più lungimirante delle fasi dei cambi avrebbe consentito ai rosanero di gestire meglio la fase finale della gara e il tentativo disperato di rimonta dei galletti.
Resta il fatto, al di là della delusione per i tre punti sfumati al 90°, che il Palermo si è presentato nel palcoscenico prestigioso del san Nicola, dove mai biancorossi e rosanero si erano sfidati in Serie C, con l’abito migliore.

Filippi ha messo in campo una formazione compatta, motivata, capace di giocare con le linee vicine, chiudendo ogni spazio sulle fasce ai padroni di casa e micidiale ogni volta che si è affacciata nei pressi dell’area di rigore barese. Un Palermo che ha evidenziato e amplificato i problemi del Bari che, con il cambio di allenatore da Auteri a Carrera, hanno perso terreno in classifica e qualità difensiva. Ben altra squadra, il Bari, da quello visto al Barbera all’andata.

BARI NON CONVINCENTE

Rare geometrie a centrocampo, troppi lanci lunghi e attacco spuntato, oltre a una difesa a tratti imbarazzante, contro un Rauti che pur dimostrando ancora una volta di non essere un centravanti puro, con la sua mobilità ha messo in difficoltà Di Cesare e compagni di reparto, assieme a un Kanoute finalmente efficace e a Floriano che si è preso una bella rivincita sulla squadra con cui aveva conquistato la promozione dalla D e che poi l’aveva messo ai margini de suo progetto, convincendolo a scendere di categoria e tornare in quarta serie, col Palermo.

PALERMO LA MINA VAGANTE DEI PLAYOFF?

Semmai, a lasciare interdetti è questo Palermo proteiforme che alterna prestazioni scialbe come a Monopoli, ma non soltanto, a partite gagliarde e attente come a Bari, per oltre un’ora o nel derby di Catania. Una discontinuità che è durata per tutta la stagione, che è costata punti e ha condannato i rosanero a un campionato di mediocrità. Qual è il vero Palermo? E che Palermo vedremo nei play off? Perché il punto preso oggi a Bari porta i rosanero al settimo posto, a pari punti col Foggia, che però ha giocato una partita in meno, come il Teramo, nono, che segue rossoneri e siciliani a due punti di distacco.

La squadra vista oggi per oltre un’ora al San Nicola può essere un’insidia per tutte le rivali, anche se il Bari visto oggi è troppo brutto per essere vero. I pugliesi sono la vera e più grande delusione del girone; dopo il fallimento tecnico della passata stagione, con la promozione sfuggita nella finale play off, la proprietà aveva ricostruito la squadra con risorse ingenti, rinforzandola, sulla carta, nel mercato di gennaio. Il Bari, però, dopo il cambio di allenatore, ha imitato il passo del gambero, scendendo dalla seconda alla quarta posizione.

LA SBLOCCA FLORIANO

I rosanero sono stati bravi a aggredire gli avversari, a non lasciare spazio alle loro giocate, a metterli in crisi. Già al 7° Rauti impegna Frattali alla gran parata con una girata di testa deviata in angolo. Il Bari risponde con un tiro dalla distanza di Antenucci, parato da Pelagotti senza particolari difficoltà. A impegnare di più il portiere rosanero è Accardi, che devia involontariamente verso la sua porta su azione di corner dei baresi. Ma è il Palermo a creare i maggiori pericoli: De Rose da lontano costringe ancora Frattali al grande intervento.

I siciliani sembrano più reattivi, rubano palloni su palloni agli avversari confusi e quasi imbambolati; alla mezz’ora Luperini pesca Kanoute in un’imbucata in area. L’esterno rosanero è atterrato in area per il chiarissimo rigore che Floriano trasforma per l’1-0.Vantaggio più che meritato per la squadra di Filippi che a fine primo tempo lascia l’ammonito Marconi negli spogliatoi inserendo Marong inizialmente a sinistra. Proprio da quella parte Marras costruisce l’azione più pericolosa dei galletti, con una conclusione da dentro l’area, forte , ma centrale, che Pelagotti manda in angolo.

IL 39ENNE CHIUDE APPARENTEMENTE LA PARTITA

Filippi capisce l’antifona, il Bari con Marras può mettere in difficoltà il giovane difensore e sposta Marong a destra e Accardi a sinistra, ma soprattutto sostituisce Floriano con Santana. Il Palermo ha sulla testa di Almici l’occasione per il 2-0, ma il centrocampista invece di schiacciare verso la rete, prova a servire Rauti che però è anticipato da un difensore. E’ Santana, al decimo della ripresa, a inventare il raddoppio con la complicità del portiere barese palesemente distratto: dopo un cross di Valente respinto dalla difesa barese, il pallone finisce tra i piedi di Santana che, anziché lanciare di nuovo per il centro dell’area, prova la conclusione sul primo palo, trovando Frattali intento in una siesta post prandiale.

LA PARTITA CAMBIA VOLTO DOPO IL 70°

Il Bari è totalmente groggy, in balìa del Palermo che, però, non ne approfitta. Anzi, Filippi sfrutta il terzo slot per le sostituzioni per cambiare un ottimo De Rose con Odjer e Peretti con Lancini: cambi conservativi, potremmo definirli, che si ritorceranno contro la squadra rosanero, con il senno del poi. Perché Carrera cambia tutta la linea offensiva, inserendo D’Ursi, Mercurio e Cianci per i deludentissimi Candellone, Antenucci e Rolando. Filippi deve cambiare Rauti che si fa male, con Saraniti che avrebbe il compito di conquistare qualche pallone e far risalire la squadra, ma non ci riesce mai. Il Bari si butta in avanti e trova il gol al 75° con Mercurio che calcia a rete dopo un batti e ribatti in area; il suo tiro è deviato da Lancini e batte Pelagotti.

2-2 FINALE

Il Bari ci crede nella possibilità di raggiungere il pari. Comincia l’assalto a Fort Apache: il Palermo non riesce a uscire dalla sua età campo e paga un prezzo salato allo sforzo condotto fino a quel momento. Si fa male anche Almici, ma non può essere sostituito e così il Palermo si trova a corto di uomini nel momento in cui la battaglia si fa più accanita. Il forte tiene per oltre dieci minuti, ma al 90° su un cross dalla destra, i difensori sbagliano le marcature e mentre Marong va su Mercurio, Perrotta è tutto solo al centro dell’area per il colpo di testa che batte Pelagotti per il 2-2.

Non è finita perché con cinque minuti di recupero, il Bari addirittura pensa a vincerla, ma sarebbe decisamente troppo e il Palermo di oggi non è svagato come in altre occasioni. Finisce con un pari che lascia spazio al dubbio amletico: punto buono o due punti buttati?

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