Caserta e la lettera d’addio alla Juve Stabia: “Grazie a tutti, ho vissuto un sogno”

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Come avevamo annunciato nei giorni scorsi il rapporto tra Fabio Caserta e la Juve Stabia è arrivato al termine. Con la retrocessione della squadra di Castellammare in serie C, la società campana ha deciso di cambiare guida tecnica e congedare l’allenatore calabrese.

L’ultima giornata in campionato ha rovinato i piani del tecnico. La grave sconfitta per 3-1 contro la diretta concorrente alla salvezza, il Cosenza, ha condannato Caserta a fare le valigie. La sua carriera di allenatore è partita proprio dalla Juve Stabia. In 3 stagioni è riuscito a conquistare la promozione diretta in serie B e a disputare un campionato nella seconda categoria del calcio italiano. Caserta, ad oggi, è sicuramente un tecnico esperto della serie C e chissà che il Palermo possa convincerlo a sostituire l’uscente Pergolizzi.

Con un messaggio sul suo profilo Facebook, Fabio Caserta ha fatto il bilancio della sua esperienza alla Juve Stabia e ha ringraziato, ripetutamente, la tifoseria.

IL LUNGO SALUTO DEL TECNICO

Prima di scrivere ho voluto riflettere perché dentro di me c’era, e c’è ancora, tanta rabbia e tristezza per come si è conclusa la mia esperienza a Castellammare. Ed allora ho deciso di salutarvi con queste poche righe cui affido il compito di far comprendere quanto sia stretto e speciale il mio legame con tutti voi.

Tutto è nato il 31 gennaio 2012, una data indimenticabile: ultimo giorno del calciomercato. Nulla lasciava presagire che la scelta di raggiungere la città delle acque avrebbe di colpo cambiato la mia quotidianità. Quel giorno ebbe inizio la mia esperienza con quella che sarebbe diventata la città mia e quella della mia famiglia per otto bellissimi anni.

L’affetto che ho trovato in questa città mi ha immediatamente riempito il cuore di felicità, la gente di Castellammare mi ha trattato da sempre come un loro figlio nei momenti belli ma sopratutto nei miei momenti brutti e dolorosi. Il tifo della Sud ed il calore del Menti mi hanno sempre indotto a dare il massimo sino all’ultimo giorno, nel bene e nel male.

caserta

Quale professionista, prima come calciatore e poi come allenatore, probabilmente – anzi quasi sicuramente – ho commesso degli errori ma nulla mi posso rimproverare sotto il profilo dell’impegno e dell’abnegazione. Ho sempre dato il massimo mettendo gli interessi della Juve Stabia e della città di Castellammare prima dei miei, siano essi personali che economici. Ho sempre e solo pensato al bene della Juve Stabia, squadra con la quale sono riuscito ad ottenere tante gioie prima come calciatore e poi come allenatore. Soprattutto come allenatore.

IL SALTO DI CATEGORIA

Al primo anno ci siamo presentati ai nastri di partenza con un allenatore alla prima esperienza su una panchina, ed una compagine costituita da gran parte da giovani calciatori. Nonostante ciò, abbiamo collezionato un insperato quarto posto che ci ha permesso di disputare i play-off da cui siamo stati eliminati senza alcun demerito… anzi.

La seconda stagione invece è stata fantastica. Nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla possibilità di vincere il campionato. Abbiamo messo a disposizione il nostro lavoro, abbiamo fatto parlare di noi: della nostra impresa ne ha parlato tutta l’Italia sportiva. Abbiamo compiuto un qualcosa che sotto certi aspetti è irripetibile, con una magnifica promozione in B nell’annata dei record.

Ma purtroppo ogni rapporto prima poi giunge al termine ed anche il mio, nonostante il notevole legame affettivo con questa splendida tifoseria e con questa magnifica città, è giunto ai titoli di coda per una scelta non mia. Se mi fosse toccato scegliere ed obbligato a lasciarvi, allora avrei di certo scelto un epilogo diverso, quello di una salvezza tranquilla ed una squadra in B anche per l’annata prossima, ma purtroppo non è andata così.

Ho pensato molto sul cosa scrivere in questa lettera di ringraziamento. Mi sono venute in mente, come in un film, tutte le immagini dei miei anni qui con voi e devo ammettere che, anche se ho vissuto periodi di frustrazione e di incazzature nel mio percorso visivo, in mente ho ripercorso solo momenti positivi.

Sono affiorati in me solo ricordi piacevoli, che hanno mutato il mio stato d’animo. Ci vorrebbe un’enciclopedia per descrivere tutti i momenti belli, tutte le sensazioni e le emozioni che ho vissuto, perché allenare a Castellammare non è solo allenare lo Stabia, ma è fondersi con un paese intero, vivere la Vostra quotidianità, prendere le vostre abitudini ed imitare i vostri comportamenti.

L’INTERRUZIONE DEI CAMPIONATI HA CAMBIATO LE SORTI DELLA STAGIONE

Ce l’ho messa tutta: fino al lock down la squadra navigava in acque tranquille tanto che qualcuno sognava traguardi inimmaginabili ad inizio stagione, ma poi l’arrivo della pandemia ha di fatto scombussolato i piani facendoci terminare la parte finale del campionato nel modo che tutti sappiamo. Di questo solo io so quanto sono dispiaciuto, e per gli errori commessi sul campo sono il primo ad esserne fortemente rammaricato, ma d’altronde solo chi non fa non sbaglia. Tuttavia, non è mia abitudine guardare al passato, recriminare, cercare motivazioni, giustificazioni o colpevoli.

Ringrazio Castellammare e gli Stabiesi, le tante persone che mi hanno manifestato stima rispetto, ed anche chi ha individuato in me la “causa di tutti i mali”. Concludo dicendo che in questi anni ho vissuto un sogno bellissimo e voglio lasciare un segno della mia immensa riconoscenza a tutti voi. Ed allora a tutti voi dico grazie, ed in modo particolare dico grazie a tutti i ragazzi della curva sud, cuore e anima del tifo e del calcio stabiese.

Grazie per quello che abbiamo passato insieme, per tutto quello che mi avete trasmesso, per tutte le emozioni che mi avete fatto vivere e per tutti i sacrifici e fatiche che abbiamo condiviso. Spero di avervi dato qualcosa come giocatore, come allenatore e soprattutto come uomo. Ognuno di voi rimarrà sempre nel mio cuore e ogni domenica con il pensiero sarò sempre vicino a voi. Vi lascio dicendo che è stato un onore per me vestire i colori gialloblu, essere il vostro capitano e da ultimo il vostro condottiero. Grazie“.


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