Donne vittime di violenza: “La casa è il luogo meno sicuro”

A confermarlo Adriana Argento, responsabile del centro antiviolenza di Palermo “Lia Pipitone”

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C’è un effetto collaterale subdolo di questo maledetto Covid-19. Qualcosa di sottile e penetrante alla stessa maniera. Qualcosa che – contrariamente a quanto dice la canzone di Diodato – non fa rumore. Non rientra nei bollettini quotidiani e nelle conferenze stampa della Protezione Civile ma c’è e miete vittime: è la violenza domestica.

La violenza domestica effetto del lockdown?

ALLARME ROSSO, LO DICE L’ONU

“È altamente probabile che il livello della già diffusa violenza domestica aumenti, come già suggerito da indicazioni preliminari di polizia e operatori”. Queste le parole di Dubravska Simonovic, relatore speciale per la violenza contro le donne dell’ONU. L’isolamento casalingo, evidentemente, rende ancora più difficile per chi è vittima di abusi  la possibilità di denuncia. Per questo il Ministro dell’Interno italiano, Luciana Lamorgese, oltre che ad  invitare le donne a contattare i numeri antiviolenza, suggerisce l’utilizzo di un’app direttamente collegata alle forze dell’ordine: Youpol.

LA CONFERMA DEL CENTRO “LIA PIPITONE” DI PALERMO

Abbiamo contattato l’associazione Millecolori onlus di Palermo, associazione che ha attivato un centro antiviolenza intestato a “Lia Pipitone”.

“Confermo che stare a casa è il luogo meno sicuro per le donne che seguiamo e che sono vittima di violenza” ci ha dichiarato la responsabile del centro Adriana Argento. “Noi abbiamo anche un numero di reperibilità telefonico ventiquattrore al giorno per ricevere le denunce e, quando una donna riesce ad uscire di casa, il primo consiglio che diamo è quello di raggiungere le forze dell’ordine e chiedere la messa in sicurezza presso le case rifugio. Quotidianamente, infatti, Regione, Prefettura e Ministero stesso ci chiedono disponibilità di posti.

IL COVID-19 NON FERMA L’ATTIVITÀ

Il periodo di isolamento, però, non ha interrotto l’attività del centro. “Abbiamo attivato un canale skype” – prosegue la responsabile del centro antiviolenza – “dove psicologi ed avvocati continuano a mantenere i colloqui per non interrompere i percorsi già avviati ed il numero attivo h24 a cui rivolgersi in caso di violenza è il 3755290469.”

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