Coronavirus, pensioni di aprile in anticipo: caos negli uffici postali

Da oggi al via i pagamenti delle pensioni, assembramenti davanti le Poste a Palermo

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Primo giorno di pagamento anticipato delle pensioni e subito tanta confusione davanti agli uffici postali di Palermo. Le pensioni saranno erogate in ordine alfabetico e nel rispetto delle regole anti Coronavirus.

LA SITUAZIONE A PALERMO

Nonostante le regole per l’erogazione delle pensioni, primo giorno di caos in molti sportelli delle Poste Italiane di Palermo. Oggi verranno emesse quelle relative ai cognomi dalla A alla B. Fin dalle prime ore del mattino si registra una grande affluenza di persone appostate davanti agli uffici postali. Proteste al di fuori delle strutture di corso dei Mille 1321, con assembramenti nonostante le disposizioni legate alla distanza interpersonale di un metro stanziate per ridurre le probabilità di trasmissione del coronavirus. Situazione analoga presso gli sportelli di via Oreto Nuova 406 e in quelli della stazione centrale. Molte persone, complice il maltempo, si sono riparate sotto i balconi o in due sotto un ombrello, non rispettando ancora una volta le direttive anti Covid-19.

IL CALENDARIO

La decisione dell’Inps è dunque quella di anticipare il pagamento delle prestazioni pensionistiche per i prossimi mesi per venire incontro alle regole legate all’emergenza Coronavirus. Dal 26 al 31 marzo 2020 la mensilità di aprile 2020; dal 27 al 30 aprile 2020 la mensilità di maggio 2020 e dal 26 al 30 maggio 2020 per la mensilità di giugno 2020. Ecco il calendario: dalla A alla B giovedì 26 marzo. Proseguendo, dalla C alla D venerdì 27 marzo dalla E alla K la mattina di sabato 28 marzoDalla L alla O lunedì 30 marzo dalla P alla R martedì 31 marzo. In fine, dalla S alla Z mercoledì 1 aprile.

Il Comune di Palermo e Poste Italiane ricordano che sono sospesi i pagamenti di bollette, sanzioni e tasse locali ed è pertanto vietato recarsi presso gli uffici postali e/o bancari senza validi, urgenti e improrogabili motivi. Decisione presa per evitare caos e assembramenti e dunque il conseguente rischio di diffusione del Coronavirus.

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