Nel “Floriano-Day” hanno brillato anche Felici e Crivello

Pergolizzi nuota nell'abbondanza e può permettersi di scegliere.

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Palermo-Nola è stata la partita di Roberto Floriano. L’esterno ex Bari ha fatto pentole e coperchi, creato, concretizzato, ma anche sprecato banalmente almeno cinque occasioni, tre delle quali clamorose, nella ripresa. Tanta voglia di zittire le critiche che già si moltiplicano, tanta smania di dimostrare il suo vero valore, l’hanno portato a fare e, talvolta, a strafare. Ma è difficile discutere un giocatore che segna tre gol e un assist in una partita. L’eroe di giornata è lui, è sua la stella che ha illuminato il Barbera, fino a mettere in ombra la prestazione di altri giocatori, come Felici e Crivello.

Crivello

FELICI IN GRAN SPOLVERO

Tutti i rosanero hanno meritato un voto alto, ma questi due sono andati oltre. Il biondo laterale romano è tornato sui suoi livelli più alti, ha arato la sua fascia, ha mandato in porta un pallone che un difensore del Nola ha trasformato in autogol, ha pure svariato più volte su tutto il fronte d’attacco e, soprattutto, reso complicato a Pergolizzi trovare spazio a Silipo, che molti tifosi, comprensibilmente, vorrebbero titolare. Ma, come abbiamo già scritto, come si fa a rinunciare a cuor leggero al giocatore, forse, più decisivo del Palermo? Quattro gol, quasi cinque, svariati assist e cinque rigori provocati, tre dei quali trasformati, questi i suoi numeri.

LA SECONDA GIOVINEZZA DI CRIVELLO

Crivello, infine. Proposto da Pergolizzi sulla fascia sinistra della difesa, era quasi una scommessa. Quel ruolo è di Vaccaro, mentre CriWall, come lo ha ribattezzato il nostro Marco Apprendi si era spostato al centro nel ruolo, appunto, di Grande muraglia. Una media voto, per lui, altissima, ma da centrale, metà di una coppia con Lancini da categoria superiore. Il palermitano ha dimostrato di essere versatile e di sapersi adattare alla grande. È vero che Crivello ha ricoperto quel ruolo, in passato, ma non sempre gli abiti portati da giovani si possono portare ancora con eleganza e disinvoltura, una volta cresciuti.

ROBERTO: UN NOME, UNA GARANZIA

Invece, il buon Roberto, pure lui come Floriano (vedi che caso…) ha ripreso l’abito da terzino, indossandolo come un modello e trasformando la fascia nella sua passerella personale. Ha chiuso ogni spazio, ha giocato d’anticipo e di forza, ha sgroppato lungo tutta la corsia, duettando con l’altro Roberto con sovrapposizioni e triangolazioni davvero rare, quest’anno, per i rosanero. Non si poteva pretendere che lo facesse per novanta minuti e, infatti, nella ripresa è tornato nei ranghi, rinunciando alle folate offensive. Non ce ne voglia il buon Vaccaro, che si riprenderà il ruolo, con Crivello che tornerà al centro. O no? Non vogliamo essere nei panni di Pergolizzi, chiamato a scegliere nell’abbondanza, adesso che torna pure Santana. Chiamatelo il gioco delle coppie, Santana o Floriano (con Ficarrotta come terzo incomodo); Vaccaro o Crivello? Felici o Silipo? La regola degli Under potrà dare una mano al mister, ma per fortuna sono problemi suoi.


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