“Era Zamparini” addio. Il Palermo puó tornare a volare

Adesso c’è solo un Palermo, nei fatti e nella sostanza, così come era necessario anche formalmente che fosse

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Il fallimento della Us Città di Palermo certifica la fine della “mala gestio” di Maurizio Zamparini e di tutti i pupazzi che a suo nome, o sotto mentite spoglie, hanno oltraggiato, minato e alla fine portato alla distruzione la società rosa nero. La dichiarazione di fallimento del tribunale del Palermo calcio, cancellato dai quadri federali a giugno, e costretto a reinventarsi ancora, ripartendo dalla D, ci libera dalla fastidiosa dicotomia di due società rosanero in contemporanea che disturbava molti tifosi.

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SOLLIEVO GENERALE

Questa notizia in vista dell’incontro casalingo di domani alle 15.00 contro il Licata, genera ulteriore coesione ed entusiasmo attorno alla squadra di Mirri che potrà sentirsi ulteriormente sollevato dalla sentenza del tribunale per quelli che sono i suoi progetti e le sue prospettive. Adesso c’è solo un Palermo, nei fatti e nella sostanza, così come era necessario anche formalmente che fosse. Si potrà pensare ancora più serenamente al sostegno e alla spinta da offrire ai ragazzi in rosa nero per il resto della stagione. 

ZAMPARINATE ADDIO

L’uscita di scena anche legale del Palermo di Zamparini è la cesoia che chiude almeno un lustro di veleni, indecenze e polemiche. Anni  di cronaca sportiva più contraddistinta da termini come bilanci, plusvalenze, ripianare, slavi, cessioni, tribunali, fideiussioni, iscrizioni, pec, etc, che dalla centralità del campo, dalla bellezza di una giocata, dal progetto tecnico, delle ambizioni e dall’orgoglio di allestire rose che ben figurassero nei campionati precedenti. Un andazzo che almeno dal 2012 in poi, ha creato uno scollamento tra piazza e proprietà che ha avuto il culmine, ancor prima del fallimento, nel disamoramento progressivo della gente, dalla fuga dagli spalti, e dalle presenze sempre più misere e depresse sugli stessi, sia in A, che in serie B, nonostante per gli ultimi due anni il Palermo lottasse comunque per la promozione.

SEGUITO APPASSIONATO

Adesso si è in 18 mila in casa ed in D. Si va in trasferta in centinaia, la ferita si sta rimarginando rapidamente. La piazza dimostra che non era morta, ma solo stanca di subire soprusi. Partita dopo partita,  l’aquila rosanero, che la si segua live o in diretta streaming, sta riunendo la sua gente, finalmente libera dalle “tossine friulane”.  Le notizie rosa nero sono tornate tra le più attenzionate ed è frenetica l’attesa di ogni partita interna o esterna che sia.

AD ALI SPIEGATE

Mirri e Di Piazza sfruttino al meglio questo vento in poppa. Che sia un crescendo collettivo, del tifo e della società. Il Palermo calcio è un bene collettivo, è l’icona più amata della città. Zamparini ed il suo circo sono storia, definitivamente, e l’aquila adesso puó spiegare di nuovo libera le sue ali volando alta sulle recenti miserie e fiduciosa per un radioso futuro.

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