Anche il vecchio scudetto all’asta. In vendita trent’anni di storia rosanero

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C’è anche lo scudetto che identificava il Palermo fino alla passata stagione. Trent’anni di storia rosanero non appartengono più a nessuno, e tutti i simboli del calcio palermitano saranno messi in vendita. Questa è una delle conseguenze del fallimento della Us Città di Palermo, dichiarato ieri dalla quarta sezione civile del Tribunale di Palermo.

LO STORICO SCUDETTO

È a rischio uno dei simboli più amati dalla tifoseria rosanero: lo storico stemma adottato nel 2000, quando il patron era Sensi. Il papà di questo nuovo scudetto fu Ferruccio Barbera: metà rosa e metà nero, con un’aquila stilizzata che prende il volo, e sopra la denominazione Us Città di Palermo, Nel 2016 il Daily Mail, uno dei giornali inglesi più letti, incluse lo stemma del Palermo tra i dieci più belli al mondo.

ALL’ASTA ANCHE LA COPPA ITALIA DI SERIE C

Oltre allo stemma adottato dalla società fino al campionato 2018/19, saranno messi all’asta anche tutti i cimeli storici e tutti i trofei che la società ha vinto. C’è, per esempio, la Coppa Italia di serie C, vinta nel 1993 battendo il Como in una doppia finale. Parlando di Coppa Italia, questa vinta in serie C è molto importante, perché è come un risarcimento per le tre finali perse dal Palermo nel 1974 contro il Bologna, nel 1979 contro la Juventus, e nel 2011 contro l’Inter.

SCUDETTO PRIMAVERA DEL 2009

Ma c’è anche uno scudetto a rischio. Quello vinto dalla Primavera nel 2009, quando era allenata da Rosario Pargolizzi, l’attuale allenatore dei rosanero, vinta battendo il Siena 1-0 dopo avere eliminato nella fase finale Juventus e Chievo.

LA SSD PALERMO INTERESSATA ALL’ACQUISTO

Come si può leggere nel Giornale di Sicilia di oggi, con molta probabilità buona parte de questo “tesoro” non andrà perduto. La SSD Palermo sta valutando l’opportunità di concorrere all’asta per l’acquisizione di parte dei cimeli che appartengono alla storia del calcio rosanero. Per cui è più che una speranza che tanta storia del Palermo tornerà nelle vetrine di viale del Fante, anche perché la nuova dirigenza ha in previsione la creazione di un museo rosanero.

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