Arcuri: “Coronavirus? Dal 4 maggio via ai test sierologici”

LE PAROLE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO

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Il 4 maggio terminerà il periodo del lockdown e la morsa sulle restrizioni calerà. Ma il Coronavirus, nonostante i miglioramenti tangibili nella curva dei contagi, continua a spaventare l’Italia ed il mondo. Cosa succederà dopo la deadline imposta dal Governo di Giuseppe Conte? commissario straordinario Domenico Arcuri ha rilasciato delle dichiarazioni che annunciano una delle prime novità: dal 4 maggio inizieranno i test sierologici su 150mila persone.

Domenico Arcuri

LE PAROLE DI DOMENICO ARCURI

Ecco le parole di Domenico Arcuri sul Coronavirus ed i test che inizieranno il 4 maggio:

“Questa mattina abbiamo concluso la gara, 4 giorni prima del tempo e solo 9 giorni dopo la richiesta del governo” ha aggiunto sottolineando che sono state 72 le aziende che hanno partecipato e quella che è stata scelta offre la “migliore soluzione oggi esistente sul mercato. “I test – ha spiegato ancora Arcuri – li distribuiremo alle varie regioni in funzione della popolazione e delle categorie e sui campioni Istat e Inail. Vedremo – ha aggiunto il Commissario per l’emergenza – su 150mila persone quali saranno i risultati e cercheremo di trovare il prodotto di frontiera. Avremo i primi riscontri entro una settimana”.

Arcuri predica cautela: “Non abbiamo ancora vinto, oggi è la festa della liberazione ma, che tutti lo capiscano, non ci siamo ancora liberati dal virus, noi non siamo ancora arrivati al 25 aprile nella guerra con questo nemico. Non abbiamo conquistato tutte nostre libertà e componenti normali della vita tutti noi. Siamo pronti a distribuire tutte le mascherine che serviranno per gestire la fase 2, arriveremo presto a produrre almeno 25 milioni di mascherine al giorno. Distribuiremo le mascherine anche alla pubblica amministrazione, ai trasporti pubblici, alle forze dell’ordine e a tutti i componenti del sistema pubblico che ricominceranno a vivere dal 4 maggio. Distribuiremo i dpi anche alle Rsa, siano essere pubbliche, poche, o private, molte: è un gesto necessario di solidarietà, vicinanza e sostegno a dei luoghi che sono sempre più l’epicentro di questa grave crisi”.

L’applicazione contact tracing: “Abbiamo conseguito tre risultati: l’infrastruttura su cui i dati italiani risiederanno sarà pubblica ed italiana, la app rispetterà tutte le norme sulla privacy nazionali ed Ue. Per step successivi arriverà ad essere strumento costruito intorno al diario sanitario di la userà, sarà non solo alert ma anche per le politiche sanitarie da remoto. I contagiati e i loro contatti stretti potranno colloquiare col sistema nazionale da remoto. Confido che molti italiani la useranno”.

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