Palermo-Genoa, un passato tra stelle e meteore

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Palermo-Genoa non sarà soltanto una partita tra due fra le più antiche società di calcio del panorama italiano. Sarà anche un tuffo in un passato che non sempre è stato ricco di paillettes e lustrini. Non sempre, infatti, gli incontri fra aquile e grifoni sono stati risolti in favore dei rosanero da campioni. Non sono state sempre e solo le bombe dell’argentino Ghito Vernazza, alle rovesciate del mitico Tanino Troja. o, in tempi relativamente più recenti, ai gol di Pinilla su assist da urlo di Javier Pastore. Nell’ultimo ventennio, infatti, è capitato soventemente che a timbrare il cartellino per i rosanero nelle gare contro i rossoblù liguri siano state meteore calcistiche, carneadi o personaggi iconici.

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QUANDO L’IMPERATORE BATTÈ I TUNISINI

Serie B 2001/2002, in quello stadio che ancora non era ancora il “Barbera” è sceso in campo il Genoa “tunisino” del compianto Professor Franco Scoglio. Il tecnico di Lipari, reduce da un’esperienza come C.T. della nazionale africana, fece “importare” al grifone onesti mestieranti come Badra, Mhadhebi Gabsi, certo non fenomeni. Chi avrebbe potuto risolvere quella partita se non un calciatore dal nome roboante? Fu Marco Aurelio, difensore centrale brasiliano, il cui “impero” palermitano durò, però, soltanto un anno.

UNA DOPPIETTA DA SOGNO

E come dimenticare una doppietta del malinconico bulgaro Ivaylo Chochev in un Palermo-Genoa di serie A stagione 2014/2015. Tre gol in due settimane per il centrocampista, un bottino che – dopo aver trascorso gran parte del campionato in panchina – lo lanciarono come titolare per la stagione a seguire. Una promessa non mantenuta, forse, di certo un calciatore che con la maglia del Palermo in serie B aveva trovato una sua dimensione. Forse quel massimo campionato italiano non rientrava nelle sua caratteristiche.

EL KAOUTA…CHI?

Ma l’apice si è raggiunto con la partita disputata dal Palermo e dal Genoa la prima giornata del campionato di serie A 2015/2016. Uno zero a zero incrollabile fino al novantesimo, minuto in cui avviene il miracolo: gol vittoria nientepopodimenoche di Abdelhamid El Kaoutari, difensore centrale proveniente dal Montpellier. Singolare la parabola del calciatore francese di nascita ma di nazionalità marocchina. Sette partite in campionato e due in Coppa Italia, tutte disputate dall’inizio alla fine e poi il nulla fino al trasferimento nel corso della finestra di gennaio e l’inizio della girandola di prestiti. E poteva andare peggio: in panchina c’era addirittura Matheus Cassini…

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