Di Donato a RNL: “Forza Palermo, tifo per te. Filippi e Baldini? Vi dico…”

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Daniele Di Donato non è solo un ex calciatore del Palermo, ma un vero e proprio beniamino della tifoseria rosanero. Un giocatore di quelli ad uscire dal campo con la maglietta madida di sudore. Un allenatore – adesso – che sta iniziando a mietere i successi che merita. Proprio da una sua vittoria (1 a 0 contro il Palermo ed esonero di Filippi) è partita la rimonta con la gestione Baldini: forse la finale playoff che i rosanero disputeranno contro il Padova è anche merito suo. 

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Di Donato in conferenza stampa

“No, no – ha risposto ridendo Di Donato – è grazie al lavoro fatto da tutti. Dopo la partita di Latina c’è stata la svolta, hanno fatto gruppo, è arrivato mister Baldini che ha toccato le corde giuste e hanno fatto un girone di ritorno pazzesco. Sicuramente il tecnico rosanero ha trovato l’abito giusto per questa squadra ed è stato bravo ad entrare nella testa e nel cuore del gruppo e della gente di Palermo: sembra davvero di essere tornati ai fasti di un tempo.”

Sconfitta al “Barbera”, vittoria a Latina per mister Di Donato. “Sì, ma il Palermo di Filippi contro il quale abbiamo giocato si vedeva che era molto fragile. Viaggiava sulla scia delle individualità, ma era evidente che vi fossero più teste che andavano per conto proprio: oggi c’è un gruppo incredibile nel quale si rema tutti dalla stessa parte.”

Abbiamo chiesto all’ex centrocampista rosanero chi possa essere il simbolo di questo Palermo. “Difficile fare nomi – ha risposto Dido – , il Palermo di oggi è bello da vedere. Facile dire Brunori, ma farei un torto a tutti gli altri. L’attaccante rosanero, però, secondo me è finalmente pronto per una categoria superiore. Ha acquisito una sicurezza che gli farà bene in futuro.”

“Sono un tifoso del Palermo ma non mi lancio in pronostici – ha chiosato Di Donato -. Di certo il mio cuore domenica batterà per i rosanero. Ad un certo punto nessuno più ha creduto in questa squadra, quindi, se festa dovesse essere, deve essere anche più grande di quella del 2001 (promozione dalla C alla B grazie alla sconfitta del Messina ad Avellino, n.d.a.). Questi tre anni sono stati duri, la dirigenza ha fatto un gran lavoro e – nonostante le tante critiche ricevute – sono sempre ripartiti più forti e più convinti. Se Palermo sta vivendo un sogno è anche grazie a loro.

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