Palermo, non è solo Filippi il colpevole

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Natale bollente in casa Palermo: Giacomo Filippi non è più sulla panchina rosanero. Del resto era del tutto evidente dagli ultimi risultati e dalle prestazioni dei singoli che l’allenatore di Partinico pareva aver smarrito il bandolo della matassa. Come sempre accade nel mondo del calcio, fin dai tempi più remoti, il primo a pagare le colpe di un rendimento deficitario è sempre il tecnico. Ci sono colpe, però, che andrebbero suddivise in maniera più equa. In primis con chi questa squadra l’ha costruita.

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Il presidente del Palermo, Dario Mirri, e l'amministratore delegato, Rinaldo Sagramola

Già, perché i numeri saranno pure una materia fredda, ma danno l’idea ed aiutano a capire. Siamo sicuri che la rosa a disposizione dell’allenatore del Palermo sia del livello corretto per ambire a posizioni di vertice? Per intenderci: su ventitrè giocatori (senza contare i giovani della primavera aggregati in prima squadra) ben nove sono i “reduci” della serie D (Lancini, Accardi, Peretti, Marong, Crivello, Doda, Floriano, Silipo e Pelagotti). Quanto sia diverso il livello qualitativo rispetto al campionato di serie C l’avevamo già verificato la scorsa stagione.

Solo il tempo potrà dire se la scelta di allontanare Filippi risulterà vincente. Intanto prendiamo atto che per il secondo anno di fila il Palermo F.C. ha deciso di cambiare tecnico a stagione in corso, segno inequivocabile del fallimento delle strategie pianificate in estate. Strategie avallate dall’allenatore ma impostate da altre ed alte cariche societarie. Ci rifletta il presidente Mirri e verifichi se è il caso di fare ulteriore pulizia.

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