Record di spettatori e superiorità numerica non bastano al Palermo. Col Bari è 0-0

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Finisce 0-0 il big match tra Palermo e Bari e, per la vittoria del Monopoli in casa della Fidelis Andria, i rosa perdono anche il secondo posto in classifica. La squadra di Filippi non ha saputo sfruttare il vantaggio di un uomo per tutti i secondi 45 minuti di gioco, anche se l’allenatore ha mandato in campo tutti gli attaccanti a sua disposizione. Dopo aver sofferto il gioco degli ospiti per tutto il primo tempo, il Palermo ha controllato la partita nella ripresa, ma vere e proprie occasioni da gol non ne ha mai avute.

Per dirla tutta, si è visto il solito Palermo che fatica a costruire palle gol importanti, affidandosi al consueto copione di passaggi e passaggetti fino alla trequarti. Al Barbera è record stagionale di spettatori, per la prima volta più di 10.000 sugli spalti, segno dell’attesa per un match che è simbolo di ciò che poteva essere e non è. Poteva essere una sfida per il primato tra due squadre dal grande nome, e invece il Bari si è presentato con otto punti di vantaggio e il titolo di campione d’inverno già in tasca, mentre il Palermo si porta addosso il peso del ko nel derby di domenica scorsa e di tutte le sue contraddizioni tecniche e tattiche che affondano le loro radici nel mercato estivo.

Le tante assenze per infortuni e squalifiche costringono Filippi a rivoluzionare la squadra; l’11 iniziale è presentato come un 3-4-1-2, ma con Crivello e Buttaro sugli esterni di centrocampo, sembra molto più un 5-2-1-2. Questo proprio per la penuria di centrocampisti nella rosa, che ha reso più pesanti le assenze degli squalificati Almici e Luperini e dell’indisponibile Valente. Restano in panchina Floriano, Accardi e Odjer, con Lancini e l’ex Perrotta ripescati per coprire i fianchi di Marconi in difesa, e Silipo alle spalle delle due punte Brunori e Soleri, per provare a dare alle azioni offensive la vivacità e l’imprevedibilità che troppo spesso sono mancate a questa squadra, ma soprattutto per fare arrivare qualche pallone in più del solito ai due attaccanti. Possiamo dire che al giovane ex Roma non è riuscita né l’una né l’altra cosa, con pochi lampi in una gara complessivamente mediocre da parte sua. A centrocampo, coppia di centrali De Rose e Dall’Oglio.

Il Palermo si presenta con il nuovo kit, un incomprensibile nero, le maglie, e oro, i calzoncini, giustificabile soltanto per il marketing. Mignani schiera il suo Bari con il 4-3-1-2, con i due ex rosanero Mazzotta e Terranova sul centrosinistra difensivo e la coppia offensiva composta dagli esperti Paponi-Antenucci. La partita inizia subito a buon ritmo e con un sostanziale equilibrio; il primo brivido lo causa, dopo 10 minuti, Marconi che buca un intervento a centrocampo lasciando lo spazio a Paponi per un rasoterra parato da Pelagotti a terra. Il portiere si ripete dopo tre minuti respingendo coi pugni una conclusione di Pucino sugli sviluppi di un corner. Il Palermo prova a controbattere con l’agonismo a un Bari più tecnico e tatticamente meglio messo in campo per provare a fare male all’avversario, con le giocate di D’Errico e Botta, che uniscono qualità e quantità, mentre Mallamo e Maita sono pronti a bloccare i tentativi di ripartenza veloce dei rosanero.

Il Bari prende quasi naturalmente il controllo del gioco, con il Palermo costretto a abbassarsi, e i tiri in porta sono tutti di marca pugliese; al 20° Pelagotti deve respingere in corner una nuova conclusione da fuori di D’Errico. Alla mezz’ora Botta trova Antenucci libero sulla trequarti a sinistra; l’attaccante prova un rasoterra che non va troppo lontano dalla base del palo alla sinistra di Pelagotti. Al 40° però il Palermo trova il contropiede che costa il rosso a Terranova. Il difensore ferma, da ultimo uomo, con un braccio in scivolata al limite dell’area il pallone con Soleri lanciato verso la porta di Frattali e con la possibilità di servire Brunori libero al centro. La punizione di Dall’Oglio è angolata, ma Frattali respinge in tuffo alla sua sinistra.

Mignani è costretto a sostituire Paponi con Gigliotti, un difensore. Segno che non si fida di un Palermo che in rimessa sa rendersi pericoloso. E infatti la formazione di Filippi prova a accelerare e arriva al tiro,alto, di Brunori e poi con un cross di Crivello malamente controllato da Soleri; Buttaro prova a approfittare del rimpallo, ma guadagna soltanto un giallo per aver colpito Frattali in scivolata. Il primo tempo si chiude con l’ennesima ripartenza dei rosanero sprecata da un appoggio sbagliato da Silipo per Soleri.

A inizio ripresa, Filippi cambia Crivello con Odjer per fare più filtro a centrocampo. Il Palermo impegna subito Frattali con un rasoterra di Dall’Oglio. Il Bari risponde con una penetrazione di D’Errico a sinistra, ma sulla sua conclusione nessuno riesce a intervenire. Il Bari, in 10, non riesce a confermare il possesso dei primi 45 minuti, il Palermo mostra il suo solito giro palla, tutto sommato fine a sé stesso, provando talvolta la soluzione in velocità, sempre penalizzata dagli errori di misura. Di fatto, gli attaccanti non la vedono mai e il Bari soffre poco. Al 56°, Silipo su punizione non va lontano dal palo alla destra di Frattali. Filippi decide di cambiare ancora: manda in campo prima Accardi, che si sistema da esterno a destra a centrocampo, per Perrotta, poi Fella e Floriano per Silipo e Soleri. È un Palermo che vuole vincere, che staziona stabilmente nella metà campo del Bari, ma che non riesce a capitalizzare la superiorità numerica, anche se va alla conclusione con maggiore continuità.

Floriano prova un paio di volte il tiro da fuori. Anche Mignani cambia, per inserire energie fresche a centrocampo: fuori Mallamo, Botta e D’Errico, dentro Cheddira, un attaccante, Scavone e Bianco, due centrocampisti. Gigliotti devia in corner una girata di testa di Brunori su cross di Accardi, quindi Floriano prende un giallo per simulazione, dopo un tuffo in area di rigore. All’83° Brunori sfrutta un rinvio sbilenco per calciare a rete dal limite, con Frattali che respinge in tutto. All’86° Filippi butta sul tavolo tutte le sue carte in attacco, con il diciassettenne attaccante Corona mandato in campo al posto di De Rose. Ma è il Bari a impegnare con Scavone, Pelagotti, costretto a mandare in angolo, poi è Celiento a mandare alto sulla traversa di testa in tuffo su cross dalla destra.

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