Sagramola, altra occasione persa: è così difficile ammettere i propri errori?

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Sono stato in silenzio per mesi, ho preferito occuparmi di altro lasciando alla redazione sportiva dei miei giornali il compito di commentare una stagione calcistica triste e deludente. Troppe pressioni, troppi insulti, troppe minacce da parte di “anonimi” che non hanno nemmeno il coraggio di mostrare la propria faccia. Non per ció peró mi sono fermato. Non ero sereno e ho preferito staccare per un po’, perché a volte nel mio lavoro bisogna avere l’umiltà di guardare dentro se stessi per evitare il rischio di andare verso una strada sbagliata, magari facendosi condizionare da passioni e sentimenti. Essere troppo tifosi, infatti, è rischioso quando si scrive di calcio. Si rischia di perdere obiettività. Ed è proprio questo il tema del giorno.

Alla luce di quanto dichiarato dall’Amministratore delegato Rinaldo Sagramola, nell’intervista rilasciata al collega Alessandro Amato, non posso non intervenire, perché le sue parole offendono il lavoro della categoria e, quindi, anche quello della mia redazione sportiva.

L’ATTACCO AI GIORNALISTI

Sagramola ha messo in dubbio la professionalità di qualche collega, sostenendo che un vero tifoso non scriverebbe certe cose che, a suo dire, destabilizzano l’ambiente. Un vero tifoso? Il signor Sagramola sta da troppo tempo nel mondo del calcio per non capire la netta differenza che c’è tra un cronista e un tifoso, pertanto è mortificante doverglielo spiegare. Non lo farò. È più facile immaginare che, ancora una volta, questa società provi ad alimentare la sua personale campagna di odio nei confronti della classe giornalistica palermitana. Auspico un intervento forte, l’ennesimo, da parte dell’ordine dei giornalisti e del sindacato, già intervenuti in questi mesi per fatti analoghi, per esempio quando presero posizione per difendere l’ottimo lavoro del collega Benedetto Giardina da una diffida della società Palermo.

ANNATA DELUDENTE

La stagione dei rosanero è finora fallimentare. I programmi non sono stati rispettati, le promesse non sono state mantenute. Questa società non si è impegnata come doveva, non onorando ciò che aveva scritto per vincere il bando del Comune.

Faccio notare al dirigente rosanero che il mondo non è cambiato solo per la società rosanero ma è cambiato per tutti e che davanti al Palermo in classifica non ci sono solo le due squadre che lui aveva sottovalutato, ovvero Ternana e Bari, ma anche Catanzaro, Avellino, Catania, Juve Stabia e Foggia. Se il Palermo dovesse vincere i playoff (ce lo auguriamo tutti) si potrà parlare solo di una stagione superfortunata, forse di un miracolo, non certo di qualcosa di calcolato o di programmato, né tanto meno potranno essere attribuiti meriti. E se ciò dovesse avvenire, questa società, in B, avrà tanto da fare per recuperare agli occhi dei tifosi e degli addetti ai lavori credibilità. Stessa identica situazione se dovesse, come appare probabile, restare in C.

Tale fallimento sportivo va riconosciuto e non vanno cercati alibi additando ipotetici giornalisti cattivi destabilizzatori dell’ambiente. Se il Palermo non andrà in B è tutta colpa di chi ha fatto tanti errori, di chi non ha investito abbastanza, di chi ha fatto “stancare” il socio di minoranza, di chi ha fatto vedere fino ad ora tanto fumo e poco arrosto. Lucca, forse unica nota lieta di questa stagione, non è stato cercato dal Genoa? Filippi non sarà sostituito a fine stagione? È vero, si poteva chiedere ulteriore conferma a Sagramola, per confermare o smentire le indiscrezioni. Peccato che il suo telefono, a quanto pare non solo per noi, sia sempre off limits e che quelle poche volte che risponde sia sempre impegnato in qualche riunione. Alla faccia della trasparenza.

1 commento

  1. La squadra F.C. Palermo ha dei dirigenti incapaci, poco tifosi, arroganti, impreparati, con i paraocchi che non riescono a vedere oltre il proprio naso, a programmare, ad avere obiettivi precisi, a riconoscere i propri errori ed accettare suggerimenti, ad avere umiltà!

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