A Potenza l’ennesima esibizione da comparsa

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Evviva! Il Potenza dimostra tutta la sua impotenza ed il Palermo esce indenne dal “Viviani”. A dirla tutta gli avversari di oggi avevano addirittura rinunciato al loro cannoniere Cianci cedendolo in sede di mercato al Bari. Insomma, le premesse per portare via il “prezioso” punto contro una squadra che ha subito 30 reti e ne ha segnato 17 c’erano tutte.

Qualcuno in società si sta ancora chiedendo, dopo ventuno partite, quale sia il vero Palermo. La risposta è ed era a portata di mano. Bastava chiederlo a Boscaglia che ieri in conferenza stampa ha detto che oggi sarebbe stata una partita difficile. Ecco, se contro tale avversario si sa già che non sarà semplice è evidente che il tecnico rosanero sa perfettamente cosa sta allenando. Una squadra mediocre che in questo campionato sta recitando il ruolo che rispecchia in toto il suo valore: la comparsa.

Ci sarebbe pure stato il tempo di migliorarla. Il presidente Mirri aveva individuato nella mancanza di personalità il problema del Palermo. Chiaro che questa non si acquista al calciomercato ma in quella sede si possono ingaggiare gli elementi che tale qualità la possiedono. Aveva uno slot libero Castagnini da poter coprire e lo ha fatto inserendo in una rosa di centrocampo fatta da mediani e mezzali De Rose, uno che può fare tranquillamente sia il mediano che la mezzala.

Nessuno ha pensato che probabilmente sarebbe stato utile cercare un regista, un uomo d’ordine come si dice adesso. Ah già! In rosa c’è Martin che ha queste caratteristiche. Peccato che ci si accorga della sua presenza in organico soltanto quando c’è da presentare maglie o sponsorizzare qualche operazione di marketing. Questo denota chiaramente come la più evidente caratteristica di Boscaglia sia l’ostinazione. A parte il francese per il tecnico siciliano non sono da considerare all’altezza dei suoi titolari almeno altri quattro o cinque elementi. I nomi li conoscete e basta osservare come anche oggi in assenza di Marconi non sia stato schierato un difensore di ruolo ma si è preferito adattare Palazzi nella posizione di centrale difensivo.

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Martin

Stendiamo infine un velo pietoso sul reparto offensivo. Anche oggi le uniche iniziative degne di tale nome sono state di Valente uno che punta non è e sicuramente neanche trequartista ma che viene schierato a ridosso degli attaccanti. C’è tanto di cui lamentarsi e tanto da criticare sempre che non si voglia ricorrere a qualcosa di simile al “non expedit” di papalina memoria ed accettare supinamente come verità assolute le dichiarazioni presidenziali. Nella certezza che questa squadra così come è costruita e nel modo in cui è gestita offrirà ancora “spettacoli” come quello di oggi non vediamo l’ora che questo anno di transizione volga al termine e che si cominci a programmare seriamente il futuro che i sostenitori rosanero che hanno innata l’appartenenza, alla maglia non a qualsiasi società, meritano.


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