4 giugno 1989, quando Palermo e Foggia si contendevano la serie B

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Il 4 giugno è l’anniversario di una partita storica per la tifoseria rosanero. Una di quelle partite che non aveva sicuramente lustrini e paillettes ma che, tuttavia, rappresentava per le due compagini che si affrontavano sul rettangolo di gioco un obiettivo importantissimo. Era il 1989, la partita era Palermo-Foggia, ultima giornata del campionato di serie C1 girone B: un vero e proprio spareggio con la promozione in serie B in palio.

IL DOPPIO SALTO PUÒ ATTENDERE

Era il Palermo post-radiazione. Il Palermo che l’anno prima aveva centrato al primo colpo la promozione dalla C2 alla C1 con mister Caramanno da Piana degli Albanesi in panchina. Il Palermo di Taglialatela, Nuccio, Manicone, Di Carlo, D’Este, Macrì, Auteri e tanti altri che, con Rumignani al timone, stava “rischiando” una seconda promozione consecutiva. Ma il destino è beffardo, si sa. Ecco, quindi, che ad infrangere i sogni di gloria rosanero arriva il Foggia guidato proprio da Pino Caramanno.

IN DIRETTA SU RAI 3

Incombono i Mondiali del’90 e La Favorita è indisponibile causa restyling in corso. Si gioca al Provinciale di Trapani. Lo stadio è gremito in ogni ordine di posto, non c’è un biglietto disponibile neanche a strapagarlo e viene autorizzata la diretta TV su Raitre. Roba d’altri tempi.

CARAMANNO ED IL SUO BUNKER INESPUGNABILE

Il Foggia già al 18º del primo tempo rimaneva in 10 contro 11 per un’espulsione, ma al 30º arrivava la doccia fredda. Ad aprire il rubinetto è quel già citato destino che, stavolta, si materializzava sui piedi di un altro palermitano: Onofrio “Nuccio” Barone. Punizione velenosa che Pino Taglialatela non riusciva ad intercettare. Il resto era un assedio rosanero culminato con il pareggio di Auteri al 75º a scalfire il bunker sapientemente costruito da Caramanno.

SERIE C, INFERNO O PURGATORIO?

Finiva 1 a 1. A festeggiare era il Foggia di Caramanno e Barone. Per il Palermo si prospettava un altro anno di purgatorio su campi polverosi della serie C. Comunque un paradiso ripensando all’inferno della radiazione avvenuta due anni prima.

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