Amauri-Palermo, storia infinita: “Amo i rosa, cose pazzesche con Miccoli…”

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Una storia infinita. Quella che ha legato Carvalho de Oliveira, o semplicemente Amauri, alla maglia del Palermo. In rosanero l’attaccante ha vissuto la fase più luminosa della propria carriera italiana. E proprio delle esperienze in Sicilia è tornato a parlare, in collegamento da Miami.

“Si è trattato di amore eterno, per ciò che riguarda Palermo. Poi mi ha chiamato la Juventus – ha ricordato Amauri, su SkySport – e a quel punto non ho potuto dire di no. Ho vissuto anni fantastici, dal 2005 in poi ho avuto una continuità pazzesca, a Palermo facevo le cose che prima riuscivo a fare solo in allenamento, poi dopo 8 anni di gavetta e di lottare per non retrocedere, è arrivata la grande squadra, la Juventus è stata una bella soddisfazione”.

FENOMENO MICCOLI

Fra i flashback più belli, quelli degli “scambi” con “FM10”: “A Palermo andava tutto bene, i miei compagni giocavano per me e io per loro. Io ricordo – ha detto – le giocate con Miccoli, mi riusciva tutto. Fabrizio lo considero un fratello, un fenomeno, gli ho visto fare cose pazzesche, purtroppo abbiamo giocato poco insieme, l’anno con lui è stato molto intenso, ci siamo fatti tanti assist, è stato un onore giocare con lui. Palermo per me sarà un amore eterno, sono un tifoso rosanero – ha sottolineato – e ringrazio ancora il popolo palermitano che mi ha fatto provare emozioni che restano chiare e splendide nella mia mente, c’è un grande affetto tra di noi”.

AMAURI-DEL PIERO

Fra i ricordi del brasiliano, anche l’esperienza con la maglia della Juventus. “Ero l’attaccante del momento e fui ricevuto benissimo, il primo anno andò bene, facevo coppia con Del Piero, ho ricordi indelebili di certe partite. Rifarei tutto – spiega -, anche se l’anno dopo abbiamo avuto problemi in società, mancava un po’ tutto, ma la Juve è una grande squadra e non ho rimpianti, ricordo le partite con il Real Madrid in Champions, in coppia con Alex. È giusto sapere che in quegli anni non c’era la società che c’è oggi con il presidente Agnelli, purtroppo ai miei tempi non c’era l’organizzazione che hanno oggi”.

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