Pergolizzi, Di Piazza e un “grazie” che sa di commiato

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ll primo, e forse l’unico, finora, a essersi ricordato di Rosario Pergolizzi per ringraziarlo della vittoria del campionato di Serie D è stato Tony Di Piazza, il vice presidente del Palermo. Manca ancora il suggello dell’ufficialità, che dovrebbe arrivare domani, venerdì 20 maggio, ma i rosa sono ormai in Serie C, tra i professionisti, dopo un solo anno trascorso nell'”inferno” della Serie D.

Pergolizzi
Calcio: Palermo V/s Troina-Campionato Italiano di SerieD-GironeI. Stadio “Renzo Barbera”.Rosario Pergolizzi.Palermo.22-12-2019 Mike Palazzottto

PROGETTO

Una vittoria che è frutto del coraggio e dell’amore (ma anche dei soldi) di Dario Mirri e dello stesso Tony Di Piazza, che hanno creato dal nulla una società e un progetto solidi, credibili e degni di categorie ben superiori; una promozione che è figlia della professionalità e della competenza di Sagramola e Castagnini, che sono riusciti a portare a Palermo i giocatori più adatti a affrontare una categoria che era una incognita per tutti, creando un mix tra esperienza di calciatori navigati e dall’illustre passato e giovani “under” che hanno dato un grande contributo e che da Palermo potrebbero avere la spinta verso carriere importanti pure nelle serie superiori. E non dimentichiamo neppure Paparesta, sempre discreto e poco appariscente, il cui ruolo e’ stato ricordato dallo stesso Di Piazza, in piu’ occasioni.

GRUPPO ESEMPLARE

Un successo che è stato conquistato sul campo, a suon di record dalla squadra, capace di lottare, soffrire e vincere sui campi più improbabili di questa Serie D, di comandare dall’inizio alla fine, di diventare gruppo grazie alla maturità e alla disponibilità di gente come Pelagotti, Santana, Crivello, Accardi, Martin, Sforzini e Ricciardo, e alla prontezza di giovani come Lancini, Felici, Peretti, Doda e via elencando. Senza dimenticare quelli rimasti ai margini del progetto, mai o quasi mai impiegati e che, però, nulla hanno fatto per rompere il giocattolo, per montare polemiche in grado di creare problemi all’ambiente. Un nome su tutti: Rizzo Pinna, pronosticato come uno dei possibili protagonisti, una delle probabili rivelazioni della stagione, ma che ha visto la maggior parte delle partite dalla panchina o dalla tribuna. O come Lucera, autore del primo gol stagionale, nell’esordio di Marsala e poi sparito dopo dicembre, con appena 135 minuti in 7 gare giocate.

IL CONDOTTIERO

Ma, come ha scritto Di Piazza sui social, un “grazie” va rivolto anche, o soprattutto, a Rosario Pergolizzi, che ha condotto in porto la barca. Lo zio Tony ci ha soltanto preceduti, perché era nostra intenzione dimostrare la nostra gratitudine e riconoscere i meriti dello skipper rosanero. Pergolizzi ha saputo cogliere il vento giusto, praticamente sempre, pur incappando in qualche bonaccia. Ci sono allenatori che puntano sul gioco e quelli che puntano a far rendere al meglio le qualità dei giocatori a disposizione, puntando a prendere un gol in meno degli avversari. È quest’ultimo il caso di Pergolizzi. Guardando il Palermo di quest’anno sembrava di rivedere giocare la Primavera scudettata del 2009. Gioco non esaltante, ma risultato portato a casa. È la logica del golletto, scappata di bocca all’allenatore che per questo anche noi abbiamo duramente criticato. Pero’, i fatti hanno dato ragione a lui, perchè nel calcio, alla fine, contano i risultati e un 1-0 è sempre una vittoria e una sfilza di successi risicati costruiscono record e promozioni, come è successo quest’anno.

SCELTE DECISIVE

Bravura e fortuna, come nei tanti cambi risultati decisivi in molte partite, per Pergolizzi, ma anche la capacità di gestire i giovani gioiellini, per la categoria, messi a sua disposizione. Del resto, fu scelto anche per la sua esperienza coi giovani, maturata proprio con la Primavera rosanero, dove colse i migliori risultati in carriera. Fino a oggi, quando la promozione del Palermo, a tavolino, ma meritata e indiscutibile, diventa la sua vittoria più prestigiosa. È anche vero che non è mai stato amato dalla piazza, per una forma di pregiudizio nei suoi confronti fin dal primo giorno, per la qualità del gioco che, pur se in Serie D altre squadre, pur con organici meno qualitativi, hanno, invece, saputo mostrare e per certi aspetti di un carattere poco disponibile a accettare le critiche.

Probabilmente non sarà lui a allenare il Palermo in Serie C. Le scelte della società sembrano andare verso altre direzioni. Comunque sarà, nella storia del Palermo resterà il suo nome, come l’allenatore che ha portato uno scudetto e che ci ha riportato tra i professionisti. Un “grazie Pergolizzi” è doveroso.

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