Conte: “Pronti a riaprire asili nido e scuole materne in via sperimentale”

LE NUOVE DICHIARAZIONI DEL PREMIER DEL GOVERNO

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Asili nido e scuole materne, seppur in via sperimentale, potrebbero riaprire. Almeno secondo Giuseppe Conte, il Premier del Governo italiano. La tanto chiacchierata “Fase 2” aggiunge, quindi, un particolare in più al suo piano d’attuazione: tantissimi bambini in Italia, con annessi tutori e personale scolastico, potrebbe tornare nelle scuole del nostro Paese.

Conte

LE PAROLE DI GIUSEPPE CONTE ALLA CAMERA

Durante l’informativa rivolta alla Camera, Giuseppe Conte si è soffermato anche sulla possibile riapertura di asili nido e scuole materne. Ecco le sue parole:

“Occorrerà valutare la possibile riapertura, in modalità sperimentale, di nidi e scuole dell’infanzia oltre ai centri estivi e ad altre attività ludiche ed educative destinate a nostri bambini.Non possiamo ignorare che per molti bambini il pasto nelle mense scolastiche è, di norma, il più completo della giornata; oppure, ancora, che in molte famiglie mancano strumenti informatici adeguati per consentire ai figli di poter continuare a studiare anche a distanza, particolarmente in alcune aree del Paese. Al contempo, se le mura domestiche sono per molti ragazzi un luogo di amore e conforto, per altri esse possono peggiorare situazioni già a rischio, rispetto alle quali la frequenza scolastica è un potente presidio di inclusione”.

Giuseppe Conte ha poi annunciato dei provvedimenti rivolti a minori e famiglie: “Occuparsi di loro, facendo in modo che nessuno resti indietro, significa occuparsi del futuro della nostra Patria. Sarà cruciale, infine, preparare e sostenere progetti territoriali da attivare nella “Fase 2″ dell’emergenza, per tutelare il diritto al gioco e all’attività motoria dei minori, senza compromettere le norme di distanziamento sociale che dovranno essere mantenute anche dopo la riapertura delle attività produttive e commerciali e l’allentamento delle restrizioni agli spostamenti. In particolare, condivido l’urgenza di ripensare gli spazi educativi in forma dilatata, anche tramite una nuova progettazione degli ambiti urbani e l’utilizzo, laddove possibile, degli spazi di prossimità”.

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