Estetisti, barbieri e parrucchieri a Musumeci: “Si riapra a maggio, o è la fine”

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Il lockdown e le restrizioni da coronavirus stanno mettendo a durissima prova le attività private. Confesercenti, in tal senso, ha scritto una lettera al presidente della Regione, Nello Musumeci, a proposito della dura situazione che attraversa il settore dei parrucchieri, barbieri ed estetisti. Come sostenuto ieri da Franco Porzio al nostro giornale (GUARDA LIVE) l’allarme potrebbe diventare irreversibile, nel caso in cui la chiusura dovesse prolungarsi oltre il mese di maggio.

L’appello lanciato riguarda la possibilità di riaprire in totale sicurezza, con garanzie per operatori e clienti, per tutte le attività su servizi per la cura ed il benessere della persona. La richiesta di Confesercenti a Musumeci è anche quella di siglare un protocollo di sicurezza funzionale alla ripartenza.

LA RICHIESTA

“Abbiamo condiviso e accettato – scrive Confesercenti nella lettera – tutte le misure per contrastare la minaccia del coronavirus, con grande senso di responsabilità e rispetto poiché la salute pubblica rappresenta un bene primario ed irrinunciabile per tutti. Ora, dopo oltre un mese di chiusura, chiediamo come rappresentanti delle migliaia di aziende ed operatori del settore che operano in Sicilia di riaprire prima possibile queste attività e che, comunque, il lockdown non vada per l’intero comparto, come qualcuno suggerisce, oltre il 3 maggio prossimo”.

RIAPRIRE IN SICUREZZA

Nel documento, Confesercenti sottolinea che la riapertura, previa sanificazione delle strutture, dovrebbe avvenire sulla base di precise misure precauzionali, come formazione del personale, ricevimento per appuntamento, contingentamento delle presenze, utilizzo di mascherine, guanti, visiere protettive, igienizzante all’ingresso, igienizzazione delle postazioni di lavoro dopo ogni servizio.

“Nel manifestare la nostra disponibilità – conclude Confesercenti – ad ogni forma di collaborazione con i suoi Uffici anche per definire un Protocollo di sicurezza su cui comunque stiamo lavorando, confidiamo che la nostra richiesta possa essere da Lei positivamente riscontrata”.

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