Scudetto, promozioni e retrocessioni: una situazione difficile da risolvere

La situazione nella quale si trova il calcio dopo lo stop per l'emergenza coronavirus non sarà di facile soluzione se non si ripartirà il 17 maggio

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Lo stop ai campionati imposto dall’emergenza coronavirus, ha determinato una situazione che a prima vista può sembrare complicata. Una soluzione potrebbe trovarsi nelle ultime dichiarazioni del presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia, quando ha ipotizzato una nuova data per tornare nei campi di gioco. E quindi avere la possibilità di chiudere i tornei giocando tutte le rimanenti partite, risolvendo così tutti i dubbi. Ha indicato ill 17 maggio come data limite, per potere pensare di terminare i campionati entro il 30 giugno.

LA DICHIARAZIONE DI SIBILIA

«Abbiamo fatto un’ipotesi proprio nelle ultime ore, e quella del 17 maggio potrebbe essere la data giusta – ha spiegato Sibilia -. È ovvio che il mio auspicio è che il campionato finisca entro il 30 giugno e quindi si dovranno fare tre partite alla settimana. Ripeto ancora una volta però, che la situazione sanitaria è prioritaria e giocheremo solo se lo potremo fare».

NON SOLO LA LEGA DILETTANTI

La frase detta da Sibilia “La situazione sanitaria è prioritaria e giocheremo solo se lo potremo fare” potrebbe suonare come un ultimatum, che ovviamente, nel caso, non vale solo per la Lega Nazionale Dilettanti, ma si riferisce a tutto l’universo calcistico. Nella eventualità che non si possa tornare a giocare, si potrebbero prospettare altre soluzioni. Una porterebbe a considerare i campionati finiti con l’ultima giornata giocata, e quindi fare riferimento alla classifica determinatasi allora. Questa ipotesi però sarebbe plausibile solo per la promozione d’ufficio di quelle squadre che sono in testa alle loro classifiche con vantaggi consistenti, considerando le poche giornate ancora da giocare. Il riferimento è al Benevento, che in B ha 20 punti in più del Crotone, o al Monza che in serie C sopravanza la Carrarese di 16 punti, o alla Reggina che, sempre in C, è a +9 sul Bari. Ma può valere anche per il Palermo, con i suoi sette punti sul Savoia.

NON VA BENE CON VANTAGGI RISICATI O PER LE RETROCESSIONI

Non andrebbe bene per la serie A. Nella serie maggiore, se si dovesse assegnare lo scudetto alla Juve grazie al piccolo vantaggio che gode nella classifica attuale, ci sarebbero sicuramente molti malcontenti, a cominciare dalla Lazio. Inoltre di questa soluzione non potrebbero essere felici anche le squadre che retrocederebbero. Con le giornate ancora da giocare, potrebbero anche avere la possibilità di salvarsi. Senza dubbio nascerebbe una situazione complessa, per certi versi anche irrisolvibile. Se non si potesse arrivare alla ripartenza del campionato, un’altra alternativa potrebbe essere l’annullamento della stagione, e ricominciare tutto il prossimo anno. Ipotesi questa non percorribile in alcuni casi, come quello del Palermo. La squadra rosanero, a meno di un auspicabile ripescaggio, si vedrebbe costretta a disputare un altro campionato in serie D. E sarebbe un vero disastro.


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