Coronavirus: secondo un nuovo studio anche il respiro causa di contagio

Una nuova ipotesi contraddice l'attuale teoria del coronavirus che si tramette soltanto con goccioline provenienti da tosse e starnuti

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La trasmissione del coronavirus non avverrebbe solo con tosse e starnuti come si è detto fino ad adesso. Si parla di una nuova ipotesi secondo la quale il virus non si trasmette solo con il Droplet, ovvero con le goccioline provenienti da tosse e starnuti. Lo studio riportato dall’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti, afferma infatti che il SarsCov2 è presente anche in campioni d’aria raccolti a oltre 1,8 metri di distanza tra due pazienti. Gli studiosi lo hanno spiegato in una lettera al capo delle politiche scientifiche della Casa Bianca, inserendosi in un dibattito che va avanti da tempo.

IN QUESTO CASO OCCORREREBBE UNA MAGGIORE PROTEZIONE

Fino ad oggi si è affermato che il contagio del coronavirus avviene in primo luogo con le goccioline emesse da tosse e starnuti. Se invece venisse confermata la possibilità che possa rimanere sospeso nelle particelle ultrafini prodotte col respiro, la protezione diventa molto più difficile. Perché in questo caso tutte le persone dovrebbero indossare le mascherine in pubblico per ridurre la trasmissione del virus da persone asintomatiche.

LO STUDIO DELL’UNIVERSITÀ DEL NEBRASKA

Harvey Fineberg, capo della commissione sulle malattie infettive permanenti dell’Accademia di scienze americana, nella sua spiegazione fa riferimento a uno studio dell’Università del Nebraska. Fineberg spiega i risultati della ricerca condotta dal gruppo di Joshua Santarpia. Nelle 11 stanze di isolamento in cui hanno vissuto i pazienti con coronavirus, erano presenti campioni dell’Rna del virus a oltre 1,8 metri dai pazienti.

COSA NE PENSA BRUSAFERRO, PRESIDENTE DELL’ISS

Secondo il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, interpellato su questo argomento, non ci sono al momento evidenze che il nuovo coronavirus circoli nell’aria. Questa via era nota in determinati contesti, come quelli sanitari. Ma, dice Brusaferro, al momento la letteratura scientifica indica che le principali vie di diffusione del virus sono quelle per droplet e per contatto.


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