Sartoria Crimi: “Doneremo le mascherine ai più bisognosi”

UNA BELLA INIZIATIVA IN UN MOMENTO COMPLICATO PER LA SICILIA ED IL MONDO

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In un momento difficile la coesione ed i gesti altruistici aiutano a risollevare il morale di un intero popolo. La Sartoria Crimi, una delle più importanti e conosciute di Palermo, sta fabbricando delle mascherine riciclabili, in puro cotone, da distribuire ai soggetti più bisognosi. Un piccolo, ma significativo, mattoncino nella terribile lotta al Coronavirus, la malattia virale arrivata dall’Asia. Abbiamo intervistato in esclusiva l’imprenditore Mauro Crimi, titolare della sartoria che ha ideato questo bellissimo gesto. Ecco cosa ci ha raccontato.

MAURO CRIMI: “ANCHE NOI ABBIAMO DEI PROBLEMI MA VOGLIAMO PORTARE IL NOSTRO CONTRIBUTO A PALERMO”

La lotta al Coronavirus si vince anche, se non soprattutto, con la solidarietà. La Sartoria Crimi ha messo il proprio mattoncino sul muro posto a protezione degli italiani contro la minaccia pandemica portata dal Covid-19. Ecco la nostra intervista a Mauro Crimi:

Abbiamo letto della vostra bellissima iniziata: come è nata questa idea?

È la prima volta che facciamo un prodotto del genere perché noi ci occupiamo di alta moda sartoriale. Come tutte le aziende stiamo subendo tutto quello che deriva da questa emergenza. Il lavoro l’abbiamo portato avanti fin quando abbiamo potuto ma ad un certo punto ci siamo fermati dando priorità all’emergenza, nel nostro piccolo. Non siamo un’azienda di settore e non possiamo produrre mascherine con certificazioni. Ne abbiamo ideata una molto semplice che è riutilizzabile, lavabile, per contrastare la difficoltà di tanti soggetti nel reperirle. Sono fatte di cotone, la fibra più igienica che c’è. Le lavoriamo con tutte le accortezze sanitarie necessarie. Questo è l’unico contributo che potevamo dare da siciliani ed italiani: in un periodo dove tutto gira storto, abbiamo sentito sulla nostra pelle il dolore di tante persona ed abbiamo deciso di fare la nostra parte. Anche piccola. Ma fatta con l’anima…”

A chi verranno consegnate queste mascherine di cotone?

Tra social, segnalazioni e passaparola, stiamo dando precedenza alle persone malate, anziane che in questa fase sono le più a rischio. Sono indirizzate anche a chi lavora nonostante l’emergenza ed ai carabinieri e le forze dell’ordine che in questi giorni hanno indossato mascherine di carta arrivate dal ministero. Ma quale efficacia hanno? Dovremmo scriverci una pagina! Ovviamente, la nostra rete di distribuzione è limitata perché non possiamo produrre prodotti come un’industria. Le richieste sono davvero tante: daremo la precedenza ai soggetti che ne hanno più bisogno…

Come ha cambiato la vostra azienda l’arrivo del Coronavirus? Avete anche voi difficoltà?

Potenzialmente abbiamo la Sartoria Crimi piena di lavoro, nel senso che non abbiamo problemi di ordini. Prima dell’emergenza lavoravamo a pieno ritmo su ordini da consegnare a settembre-ottobre. Abbiamo un rapporto diretto con i nostri clienti senza intermediari. Loro non possono venire qui e noi, rispettando le restrizioni, non possiamo andare da loro: ecco il nostro grande problema. Oltretutto, l’Italia è vista come il ‘Paese degli untori’ e non possiamo organizzare nulla all’estero: questo peserà molto sul futuro dei prossimi mesi. Però abbiamo un’idea: convinceremo i nostri clienti a tornare in Sicilia ed organizzeremo, dopo la prova degli abiti, un bel tour di Palermo. Non possiamo fermarci. Ci manca il rapporto con il cliente…

Da palermitano: come si sta comportando la città rispetto alle restrizioni del Coronavirus?

Noi dal punto di vista sociale siamo abituati al contatto. Viviamo le piazze in modo diverso, quindi la città sta rispondendo in modo ordinato. La situazione è cambiata dall’oggi al domani e ci siamo dovuti tutti adattare capendo bene i meccanismi. Quelle rare volte che riesco ad uscire di casa, però, vedo una città deserta e con file ordinate ai supermercati. Il Nord lo vedo meno attento rispetto al Sud. Un messaggio agli altri imprenditori? In molti stanno facendo le donazioni: facciamo tutti la nostra parte, anche in piccolo, per supportarci in questo momento complicato“.

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