Gianni Mannino: “Palermo presto in B! Convincerò investitori a partecipare”

INTERVISTA AD UN IMPRENDITORE ITALO-AMERICANO: "L'ERA ZAMPARINI È STATA BELLISSIMA. DIFFICILMENTE TROVEREMO UN ALTRO COME LUI..."

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Gianni Mannino è uno dei tantissimi italiani che, in cerca di una vita migliore, si è avventurato nella migrazione verso gli Stati Uniti. Di origini palermitani ma nato a Roma, Gianni è partito per il “Nuovo Continente” nel lontano 1972 e lì è rimasto per diverso tempo. La voglia di ritrovare le proprie radici l’ha riportato a Palermo nel 1986: nel capoluogo siciliano ha aperto diversi ristoranti e tutt’ora possiede il “Taco Loco“. Contestualmente, l’imprenditore italo-americano ha aperto una società d’importazione a New York dividendo, ancor di più, la sua anima in due poli: l’Italia e gli States. Esattamente come il Palermo, squadra di cui è tifosissimo. Ecco la nostra intervista a Gianni tra passato, presente e futuro.

Gianni Mannino

MANNINO: “PERIODO BELLISSIMO CON ZAMPARINI. VOGLIO CONVINCERE ALTRI IMPRENDITORI AMERICANI O CANADESI AD INVESTIRE NEL PALERMO!”

Un’anima divisa perfettamente in due, come l’attuale Palermo Calcio di Dario Mirri e Tony Di Piazza. Un binomio formato dal tricolore e dalle stelle e strisce che hanno scandito tutta la vita di Gianni Mannino.

Quando è nata questa grande passione per il Palermo? Qual è il primo ricordo felice legato ai rosanero?

“La mia passione per il Palermo è nata da ragazzo. Anche dopo esser emigrato è rimasta intatta. Ricordo felice? L’era Zamparini è stata bellissima: abbiamo raggiunto traguardi che ci sognavamo la notte. Siamo riusciti a giocarci la Coppa Uefa e addirittura abbiamo giocato una finale di Coppa Italia. Senza dimenticarsi la promozione in Serie A dopo tanti anni! Ricordo ancora la festa, anche nel mio locale. Ricordo con tanto affetto il famoso Vito Chimenti tra i giocatori quando ero più giovane. Ma tra i tanti bei ricordi, il migliore è rappresentato dall’era Zamparini: chissà quando lo troveremo uno come lui! Vendeva i giocatori ma come si faceva a tenere calciatori come Dybala? La sproporzione economica tra Palermo e Juventus o Inter è davvero tanta…”

Come valuti il nuovo corso targato Mirri e Di Piazza? C’è qualcosa da migliorare?

“L’inizio va bene. Io Tony Di Piazza lo conosco bene e sono certo che il Palermo andrà senza problemi in Serie C. Ovviamente, tra i professionisti serviranno soldi aggiuntivi e tanti rinforzi per migliorare la squadra. Ho un progetto: una mia amica ha la figlia che è presidente di una delle più grandi assicurazioni del mondo e lei si occupa d’investire soldi nel mondo. Vorrei tentare di convincerla ad acquistare il Palermo con questa società d’assicurazione. Con loro, il Palermo è sicuro di andare in Serie B o Serie A. Se Di Piazza riuscisse a trovare dei soci investitori, i rosanero andrebbero certamente nei palcoscenici che gli competono. Sarebbe un grande onore: io al Palermo ci credo sempre e penso sia una piazza importante nella quale investire…”

Per lavoro vivi tra gli Stati Uniti e Palermo. Come viene vista la società rosanero negli USA?

“Benissimo! Ci sono tanti siciliani ed italiani qui. Esistono diversi gruppi del Palermo e anche noi ne abbiamo uno! Quando sono qui negli Stati Uniti ci riuniamo per vedere la partita dei rosanero, anche in Serie D, e ci alziamo presto per tifare Palermo. Si sente tanto entusiasmo dei palermitani e dei siciliani che vivono qui. Il Palermo è visto bene ovunque, meritiamo la Serie A. Gli americani, invece, ancora non lo conoscono benissimo anche perché qui si seguono di più altri sport anche se il calcio sta prendendo piano piano piede. Ma tutti gli italo-americani ed i loro figli sanno perfettamente cos’è il Palermo. Soprattutto grazie all’avvento di Tony Di Piazza, uno di noi a capo della nostra squadra”.

Quanto è importate, secondo te, internazionalizzare il marchio Palermo?

“Ma certamente! È importantissimo! Se fossi il presidente della Regione investirei in una squadra siciliana. Investire nel Palermo incrementerebbe anche gli investimenti negli altri settori della Sicilia: turismo, agricoltura, prodotti tipici tra cui il vino e molto altro. Un Palermo Calcio in Serie A riesce ad incrementare tutti i campi produttivi della Sicilia. In Italia e all’estero. La politica siciliana e gli imprenditori dovrebbero scommettere sul ritorno nella massima serie della società rosanero…”

Sei uno dei tanti italiani che ha trovato successo anche all’estero. Avverti la pressione nel rappresentare l’Italia al di fuori dei confini nazionali? Non abbiamo una bella reputazione all’estero…

“Ma chi ha detto che non abbiamo una bella reputazione?! Noi italiani abbiamo creato degli imperi all’estero! Siamo rispettati ed economicamente siamo forti. Nel campo alimentare siamo i migliori ed il nostro ‘Made in Italy’ va forte. Senza di noi e la nostra esportazione, il PIL di Stati Uniti e Canada non sarebbe così ricco. L’Italia conta ed io sono orgoglioso di rappresentarla all’estero. Qui siamo tanti e siamo conosciuti”.

Quanto spesso vai al Renzo Barbera?

“L’ultima volta quando è venuto Tony Di Piazza qui. Sono venuto a trovarlo. In Serie D, onestamente, non vado molto spesso tra impegni vari. Ma vedo la partita in televisione. Quando sono in America è un rituale: ogni domenica ci svegliamo presto e guardiamo il Palermo al club. Io credo che arriveremo in Serie C, anche grazie al Savoia che non ne ha approfittato perdendo contro il Messina. Un po’ di fortuna ci vuole! Cosa succede quando le squadre italiane incontrano la Juventus? Danno il massimo. Ecco, accade la stessa cosa al Palermo: con noi si giocano la partita della vita”.

In quanti anni arriverà in Serie B il Palermo?

“Il prossimo anno andremo in Serie C e con qualche altro investitore disposto ad aiutare il Palermo, possiamo tornare in Serie B in pochissimi anni. Tranquillamente. La piazza è bellissima, gli abbonamenti si faranno ed i diritti televisivi non sono paragonabili ad altre tifoserie della C. È per questo che sono positivo: Palermo ha una caratura così importante che attirerà altri investitori italiani o stranieri perché il Palermo è un buon investimento. Io tenterò di convincere un po’ d’imprenditori. Ne conosco qualcuno. Intanto, forza Palermo!”

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