Il rigore al Castrovillari regala respiro ai tifosi, si “ricomincia da tre?”

La serenità sfuggita ad Avellino il sabato, la restituisce parzialmente di domenica il pareggio subito sul gong dal Savoia

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D’accordo, diciamolo, il pari a tempo scaduto su rigore del Castrovillari su un Savoia che aspettava solo il triplice fischio per trovarsi a -1 dal Palermo ha dato un po’ di effimero, ma pur sempre gradito, ristoro emotivo alle preoccupazioni del Palermo e dei suoi tifosi.

UN TECNICO SOLO CONTRO TUTTI?

Certifica anche che Pergolizzi, che ormai è gradito in panchina forse solo ai suoi più stretti amici e familiari, abbia un gran c…oraggio a restare in sella aiutato com’è da eventi esterni inattesi come quello in Calabria. O dalle scelte dirigenziali che, non sappiamo se per questioni di principio o per strette ragioni di contabilità, mantengono sulla panchina il tecnico palermitano. Una società che ai tifosi al momento appare paralizzata di fronte all’ipotesi di esonerare un tecnico ormai inviso a tutti. Un tecnico che, curriculum vitae alla mano, annovera parecchie dimissioni. Ci chiediamo: come mai non le presenta anche in questa occasione? Ragioni economiche? Presunzione o convinzione di stare facendo bene?

PROFONDA INVOLUZIONE DA SETTIMANE

Da diverse settimane la squadra preoccupa i tifosi. Appare del tutto involuta nel gioco, nella grinta, nella convinzione di sé, nella condizione generale e nella capacità di fare risultato. Pergolizzi ha elementi come Gianni Ricciardo, non un fulmine forse, ma che è in D una punta con numeri di livello. Il giocatore è ormai invischiato in una crisi di fiducia e non segna da quasi 2 mesi. Ma la società preferisce restare silente.  Davvero si attende un potenziale aggancio o un sorpasso per sancire un cambio ormai necessario da almeno un mese?

SILENZIO E APPARENTE INERZIA SOCIETARIA?

“Cosa muove questa inerzia” societaria?  A lungo si è notata una certa fierezza e compiacenza in Mirri e Sagramola nel definire con il loro modello gestionale qualcosa che segnava una netta discontinuità con azioni e modi di gestire la squadra che erano tipici dell’era Zampariniana. In linea di principio nessuna obiezione, ma se una rigida fedeltà a questo dettame deve portare come pare ad una totale immobilitá d’azione, solo per confermare, in modo anche inconscio una linea diversa dal passato, meno isterica e piú paziente rispetto ai momenti critici non ci siamo proprio. Perchè se 13 punti di vantaggio quasi diventano 1 e del Palermo forse mai bello ma sicuramente carico ed motivato dei primi mesi non esiste piú ombra, non si puó piú ragionare all’insegna della attesa degli eventi, confermando fiducia solo per principio o linea societaria.

NON SI PUO’ CONTINUARE “A COMEGGHIÈ”

Domenica chi andrà allo stadio contro il Roccella sosterrà la squadra, auspicando di certo la vittoria, a comegghiè. I tifosi fanno sempre la loro parte. Ma andare avanti o vincere “a comegghiè” in D, se ti chiami Palermo, non è concesso. Allenare a comegghiè un club come questo non è concesso, gestire così a comegghiè, sia a livello tecnico che psicologico un organico nel quale molta gente non ha nemmeno debuttato o altri, patrimonio potenziale del club (p.e. Rizzo Pinna), non è concesso. Arrivare in sala stampa e fare dichiarazioni a comegghiè non è concesso.

E’ arrivato il momento della responsabilità. Il Palermo non può fallire il suo obiettivo, ce lo siamo detti tante volte e continueremo a ripeterlo fino alla noia, sperando serva a far svegliare chi sembra incerto o avvolto da un preoccupante torpore.

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