Presidente Lega Serie A: bocciata la candidatura di Dal Pino

A gennaio potrebbe arrivare finalmente l'elezione del nuovo presidente, salvo impedimenti.

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Grande confusione nella Lega di Serie A. Il problema è legato all’elezione del presidente, dopo le dimissioni ricevute da Gaetano Miccichè lo scorso 19 novembre. Gli accordi dei club di Serie A, per trovare un’intesa, non sono andati a buon fine. Anche dopo la seconda assemblea elettiva avvenuta nella giornata di ieri.

IL CANDIDATO PIU’ VOTATO

Tra i papabili a diventare il prossimo presidente della Lega di Serie A, spicca la figura di Paolo Dal Pino. Il noto manager del settore delle telecomunicazioni cominciò la sua carriera professionale alla Fininvest di Berlusconi e continuò passando alla guida della Pirelli, della Mondadori e anche della Wind. L’ipotesi di Dal Pino è stata indicata dal presidente del Milan, Paolo Scaroni, il quale ha ricevuto l’approvazione del laziale Lotito, del Napoli e della Roma.

NUMERI CHE NON BASTANO

Il suo nome è stato già bocciato nella prima assemblea elettiva. Lo stesso Dal Pino ha affermato che avrebbe voluto essere incaricato nel momento in cui fosse stato appoggiato da una solida maggioranza, che al momento non c’è. Nella assemblea di ieri, infatti, il manager milanese ha ottenuto 13 voti, sui 14 necessari, nella prima votazione. E solo 12 nella seconda votazione conclusiva.

IPOTESI RIELEZIONE MICCICHE’?

Ad opporsi, per la sua candidatura tante squadre: Juventus, Inter, Fiorentina, Bologna, Torino, Cagliari e Sassuolo. Decisione dovuta alla mancanza di una discussione tra tutti i club, e dall’accelerazione per la scelta della candidatura a presidente. Queste squadre hanno preferito votare scheda bianca o appoggiare il presidente dimissionario Miccichè. Le sue dimissioni furono presentate a seguito dell’istruttoria, condotta dalla FIGC e non ancora conclusa, sulle presunte irregolarità delle votazioni che lo hanno eletto a presidente della Lega di Serie A.

CICALA A FAVORE DI LOTITO?

Gli scontri tra i club, però, non terminano qui. Sul ruolo di Mario Cicala, presidente in acta della Lega di Serie A, il presidente della Lazio e quello del Torino si sono verbalmente attaccati. Nella assemblea di ieri, Lotito avrebbe fatto pressioni al presidente in acta per eseguire nella stessa giornata una terza votazione. Con il netto disaccordo di Urbano Cairo che ha sottolineato le medesime parole pronunciate da Cicala ad inizio assemblea, in cui fu ribadito che, in giornata, si sarebbero svolte solo due votazioni.

ATTESA PER IL CONSIGLIO FEDERALE STRAORDINARIO

La FIGC pare stia valutando in queste ore di rimuovere dall’incarico proprio il presidente ad acta della Lega di Serie A, Mario Cicala. Il suo ruolo sarebbe terminato nel marzo 2020 o prima, nel caso di una elezione del presidente. Su di lui verte l’ipotesi di un conflitto di interessi, dopo che lo scorso ottobre, Cicala, fu nominato membro supplente del consiglio di sorveglianza della Lazio. Nella giornata di domani è stato già convocato un Consiglio federale straordinario in cui verrà valutata la sua posizione.

IL PROSSIMO MESE SARA’ DECISIVO

Per sapere qualcosa in più riguardo al futuro della Lega bisognerà attendere l’inizio di gennaio, precisamente l’8, quando si svolgerà la terza assemblea elettiva in cui basterà ottenere soltanto 11 voti a sostegno di un candidato. Ma dopo tutto il caos che si è creato nella sede di via Rosellini, l’esito non è del tutto scontato. Il termine dell’elezione del nuovo presidente della Lega è fissato a fine gennaio, quando scadranno i 45 giorni previsti. L’ipotesi più preoccupante è che, se i termini non saranno rispettati, la FIGC potrebbe nominare un presidente, con pieni funzioni e la Lega vedrebbe decadere tutti i suoi organi.

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