Brutto k.o. dei rosa. La società ora sistemi la squadra

Due big match in casa e due sconfitte con poche attenuanti. Il Palermo non è la forza che si crede ed il Savoia riduce ancora le distanze.

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Parliamo chiaro e squarciamo questo velo di miope buonismo che circonda il Palermo e minimizza i limiti di squadra o società. Questa costante e melensa luna di miele tra ambiente e “new deal” rosanero. O proteggiamo e coccoliamo sempre tutto, salvo trovarci poi di fronte a un danno irrisolvibile, perché sollevare obiezioni “pare male”?

VIETATO MINIMIZZARE

La sostanza dice che quando a Palermo è venuto il Savoia si era a più 11 o 12 punti. Oggi a 2 partite  dal giro di boa, quel Savoia é solo a -5 dai rosa nero e con un vantaggio mentale in prospettiva non indifferente. Si deve quindi ancora professare ottimismo in modo miope e speranzoso, sostenendo che anche se da 11 si è scesi in breve tempo a 5 punti di vantaggio dai campani, tutto resta in pieno controllo? Dobbiamo “tuonare” critiche e preoccupazioni solo quando saremo  a -1, agganciati o peggio sorpassati? Si deve allertare su una situazione solo quando questa è ufficialmente compromessa?

VECCHI ERRORI, NO GRAZIE

Ambiente e squadra ora come nella vecchia gestione pare abbiano un difetto comune: l’ambiente ha il vizio di considerare “tutto fatto” troppo presto e gongolare anzitempo, la società invece di credere di non necessitare di particolari correttivi per mettere al sicuro un risultato CRUCIALE, quale è la promozione in C.  Rinaldo Sagramola, il 17 novembre alla trasmissione Zanzarosa dichiarava: “Non prenderemo altri giocatori per adesso anche se l’assenza di Sforzini si farà sentire. Sicuramente se dovesse presentarsi l’occasione giusta ci faremo trovare pronti, ma abbiamo 27 calciatori e dovrà essere bravo il mister a trovare la quadratura”.

Ci auguriamo, che già in queste ore, lui e la società abbiano cambiato idea, perché ragionare così sarebbe conferma di miopia.  Per quanto riguarda l’ambiente la soluzione non è minimizzare e coccolare squadra e società,  fare muro, tacere le evidenze, fin quando questo muro lo prendi in faccia. Dire ancora come capre,  “vabbè dai in fondo siano ancora primi”. Nascondere la polvere sotto il tappeto non è proteggere il Palermo, è aiutare gli avversari.

IMPARARE LA LEZIONE

Paradossalmente  invece, tutto l’ambiente vicino al Palermo colga in questa sconfitta, e la vittoria del Savoia, una opportunità. Ossia l’assist per reagire in modo forte e deciso. È una dirigenza giovane, ai primi passi, e forse inconsciamente troppo compiaciuta del sostegno ricevuto o illusa, dall’avvio sprint, che poco o nulla serva fare per centrare l’obiettivo. Il tutto in un ambiente spesso acritico che la protegge eccessivamente  perché troppo certo di un lieto fine. Il tempo degli slogan é finito, si deve agire in modo deciso sulla squadra, analizzando anche le eventuali responsabilità della conduzione tecnica di Pergolizzi. Ed intervenendo sul mercato. Perché siamo fragili ed incompleti, ma tutto é ancora ampiamente rimediabile. 

OPERARE SCELTE IMPORTANTI

Mirri, Sagramola e Castagnini, con Di Piazza a sostegno, hanno il DOVERE di agire ed intervenire ADESSO. E l’ambiente non cerchi alibi in gol annullati magari regolari o arbitraggi mediocri. Non cerchiamo scuse, è la D ed è così per tutti. Perdere due volte in casa contro le due squadre, guarda caso, parimenti alla vigilia accreditate alla promozione diretta, non è mai un caso. È un messaggio chiaro. Quello che come siamo non basta. Per migliorare ancora serve intervenire in modo forte, non puntellare. Nel merito della partita, l’Acireale – complimenti – ha vinto mostrandosi superiore al Palermo quando serviva, ed il terzo gol nella sua dinamica ed esecuzione è stato quasi umiliante. Ammettiamolo.

Palermo
Il folto numero di tifosi acesi nel settore ospiti

Il buon avvio, le 10 vittorie, i complimenti, per il bene del Palermo, ora dimentichiamoli, tutti. “ La vita é adesso” canta Claudio Baglioni, quindi basta celebrazioni, sentimenti iperprotettivi su squadra e proprietà ammantati d’eccesso di “patriottismo locale”. Maggio è lontano, il Savoia invece molto piú vicino.

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