Azionariato Palermo: è il primo flop della stagione?

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Obiettivi comuni per amore dei rosanero, programmi di sviluppo e, soprattutto, partecipazione massiccia per accompagnare per mano il Palermo della rinascita. Erano chiari i punti alla base dell’azionariato popolare promosso dal neonato club di Mirri e Di Piazza. Ma, al 31 ottobre, deadline per la presentazione delle offerte per l’acquisizione di una quota di capitale della società, quel che si alza è prima d’ogni cosa un nuvolone denso di dubbi e perplessità. Il motivo? Il sentore del flop totale. Del fallimento senza se e senza ma dell’iniziativa.

D’altronde, era stato lo stesso presidente Mirri, appena qualche settimana fa, a storcere il naso quando era stato interpellato sulla questione. “Nel caso in cui non ci fosse la partecipazione sperata – diceva – sarebbe un insuccesso”. Una prima, pesante, sconfitta proprio perché riguarda uno dei più significativi progetti per rimettere le ali alla nuova società. Una partita persa non tanto sotto il profilo economico quanto su quello che ha a che fare con il tanto sbandierato senso di appartenenza. A cosa è servito – si chiedeva lo stesso Mirri – accusare in passato i padroni del Palermo, se oggi il tifoso dimostra tanto disinteresse?

LE CONTENDENTI

E intanto, come ufficializzato oggi dalla società di viale del Fante, attraverso una nota, “i due soggetti proponenti sono l’associazione AmiciRosaNero e l’associazione “Palermo Football club 1900“. Le due offerte saranno oggetto di valutazione da parte della società rosanero a partire dal 4 novembre.

Ma andiamo ai numeri fin qui resi noti, che lasciano intravedere le ragioni di un risultato non proprio inebriante. Le cifre esatte sono state comunicate dal gruppo “Amici Rosanero”, che con un post su facebook ha rivelato la somma di denaro raccolta e il numero delle persone coinvolte. Per l’esattezza, si tratta di oltre 68mila euro, grazie al contributo di 452 persone (foto sotto). Per ciò che riguarda “Palermo Football club 1900” manca il dato della somma raccolta, mentre il progetto avrebbe coinvolto oltre 200 persone.

Il post pubblicato oggi da AmiciRosanero

DIVISIONE VS UNITA’

Cifre, quelle rivelate, parecchio distanti rispetto alle più rosee previsioni del club, dopo lo start al progetto. Per l’azionariato, e la acquisizione di una quota del 10 per cento, infatti, dalla stanza dei bottoni il nuovo Palermo si sarebbe augurato in primis una partecipazione significativamente più elevata. E poi, naturalmente, una cifra che si avvicinasse almeno al milione e mezzo di euro (titolo II, articolo 9 dello Statuto della società).

Allo stato attuale, in definitiva, le ragioni di un probabile flop sono da ricercare proprio alla base “tecnica” dell’iniziativa. Ci si chiede, in particolare, come mai il club di viale del Fante abbia avviato una gara, dando il la, di fatto, ad una divisione fra fazioni di tifosi e associazioni con differenti modalità di organizzazione. E non solo: diverse aspettative, diversi obiettivi (a lungo o breve termine), diverse quote associative. Il risultato è stato, secondo pareri da noi raccolti, una sorta di disorientamento per molti fra coloro che si dicevano interessati al progetto. Al risultato non esaltante ha, naturalmente, contribuito anche parte di una città che, per varie ragioni, non si è sentita pronta per il grande passo in rosanero. E, alla fine, la divisione sembra aver disincentivato chi avrebbe preferito un binario unico (e non più scelte o associazioni) da percorrere. Basterebbe riflettere su un dato: 10mila abbonati, 650 partecipanti.

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