Talenti e non, vanno davvero “dove li porta il cuore”?

Le scelte professionali di alcuni calciatori legati al Palermo: chi avrà preso la decisione giusta?

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L’Unione Sportiva Città di Palermo è fallita, ufficialmente, il 18 ottobre 2019. I calciatori legati contrattualmente con il Palermo sono stati liberi di fare la loro scelta e di accettare le offerte delle altre società professionistiche. È chiaro che ogni professionista ha il diritto di scegliere la destinazione più adeguata al fine di rendere migliore la propria carriera.

LEGAME INDISSOLUBILE CON LA PROPRIA CITTÀ

Il senso di appartenenza alla propria terra ha fatto decidere ad alcuni di loro di sposare la causa del nuovo Palermo, seppur in una categoria dilettantistica. Uno fra tutti è stato Andrea Accardi: il difensore di origini palermitane, fino allo scorso anno era stata una semplice comparsa nello scacchiere rosanero. Ma, con la sua scelta di cuore, è entrato meritevolmente nelle grazie dei suoi concittadini. Fin dal primo giorno, ha dichiarato che non avrebbe accettato alcuna offerta. Avrebbe dato priorità a una eventuale chiamata da parte della nuova dirigenza che si apprestava a prendere le redini del nuovo Palermo.

C’è chi invece, nonostante un contratto in vigore con una società della serie cadetta, ha deciso di rescindere quel legame pur di tornare a casa: Roberto Crivello. Palermitano come Accardi, di sicuro non avrebbe sfigurato in serie B, con la maglia dello Spezia, ricordando anche le due promozioni con il Frosinone, di cui una ancora nelle memorie dei tifosi palermitani. Ma anche lui ha optato per la scelta di cuore, portando esperienza e classe nella difesa palermitana di questo inizio di stagione.

Poi abbiamo i casi di chi ha deciso di “abbandonare la barca” e accettare offerte più vantaggiose, economicamente e calcisticamente. Altri calciatori palermitani, ad esempio, come Antonio Mazzotta e Luca Fiordilino hanno optato per continuare la propria carriera lontano dal capoluogo siciliano: il primo è tornato a Crotone, mentre il secondo ha attraversato tutta l’Italia per accasarsi al Venezia.

PROMESSE NON MANTENUTE

Infine ci sono i casi di alcuni giovani elementi di spicco delle precedenti compagini giovanili rosanero, alla ricerca di fortuna altrove. Tra questi, Simone Lo Faso: nato a Palermo nel 1998, dopo una breve apparizione a Firenze un paio di anni fa, non ha mantenuto le promesse di inizio carriera. La scorsa stagione, tornato a casa, in Sicilia, è rimasto spesso ai margini della formazione titolare.

Con il fallimento del Palermo, ha deciso di accettare la proposta contrattuale del Lecce, nella speranza di ritrovare un po’ di spazio in massima serie. Ma, fino a questo momento, le presenze sono ferme a zero. Il tempo per far notare le proprie qualità è abbondante, in quanto si sta parlando di un giovane di soli 21 anni. Ma forse, la scelta di lasciare casa è stata improduttiva, perché Lo Faso, a prescindere dall’attuale rosa palermitana, sarebbe stato un elemento importante per la rinascita rosanero e avrebbe, probabilmente, trovato molto più spazio. Ma le sirene della serie A sono ammalianti e restare a Palermo sarebbe stato un grande atto di coraggio. Un rischio che Lo Faso non ha voluto correre. Se ha fatto bene o male si scoprirà, ma già una volta il suo addio al Palermo per andare a Firenze si è rivelato una scelta sbagliata.

Come lui, un’altra promessa delle giovanili del Palermo non sta raccogliendo molte presenze in serie C, anche a causa di un lieve infortunio. Si parla di Accursio Bentivegna, agrigentino originario di Sciacca, ma cresciuto calcisticamente a Palermo. Scelto addirittura da Leo Messi come componente di un team Adidas delle giovani promesse mondiali, nel 2015. Lo scorso anno è stato acquistato dalla Carrarese e si è trovato davanti due giocatori di grande esperienza come Massimo Maccarone e Francesco Tavano. Anche per lui, forse, una scelta fatta per amore della propria terra, gli avrebbe permesso di esprimere le proprie qualità ripartendo dal basso.

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