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Tenere alta l'attenzione per non ripetere errori del recente passato

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Il sesto sigillo in sei partite di fila, dice che in questa serie D il Palermo al momento fa il Real Madrid dei tempi belli. Ci dice che, anche senza “le palle” di Rizzo Pinna e le polemiche sulle dichiarazioni del mister, il Palermo continua a vincere le sue partite. Il sesto sigillo dice altresì che Ricciardo è al momento il bomber di casa – e questo anche in senso stretto – Dice anche che al Barbera si prende quasi sempre gol. Ma dice anche che in casa, tranne che in un caso – con il Marina di Ragusa – al Palermo è  bastato quasi sempre il primo tempo per incanalare la partita verso un risultato di vittoria poi gestito o blindato nella ripresa.

Biancavilla-Palermo
Tifo organizzato al Barbera

ACIREALE E LICATA

Fuori casa con dinamiche del tutto diverse, ad oggi si è vinto 3 volte su 3, ma senza subire alcuna rete. L’analisi del torneo però, nonostante una partenza ideale, ci dice che dietro, altre due siciliane – Acireale e Licata – non guardano da lontanissimo ammirate e inerti il tentativo di fuga del Palermo. E quindi, fatti salvi i giusti motivi di soddisfazione di ambiente e tifosi, bisogna analizzare tutti i dati in possesso con equilibrio e freddezza per provare a vedere come si può sviluppare l’immediato futuro prossimo della squadra rosa nero.

RECORD DI PUNTI

18 punti in 6 partite oltre che costituire un record che eguaglia le 6 vittorie in B ottenute da Giuseppe Iachini nel 2013-14, dicono che  contrariamente a quanto capiti di solito, non hanno però scavato un solco. L’Acireale, giustamente privato di tre punti per aver schierato un calciatore squalificato durante un  Messina – Acireale, gonfia il petto di un’orgogliosa dichiarazione di non inferiorità al Palermo. Del resto avrebbero  sul campo gli stessi punti, senza contare come i rosa su una spinta interna di 15 mila spettatori nè sul fatto che molte squadre affrontano, specie al Barbera, i nostri come in una sorta di viaggio premio, che prevede la possibilità di esibirsi in uno scenario più da serie A che da D.

L’ APPARENZA INGANNA

In buona sostanza, la situazione è meno semplice di quanto molta tifoseria possa credere. Implicazioni di ordine anche psicologico quali, l’essere condannati a vincere, l’essere la squadra designata,  l’essere chi ha tutto da perdere, pone il Palermo, il suo allenatore e la squadra tutta, sotto la costante lente di osservazione critica di tifosi e avversari. Gli altri non hanno l’obbligo categorico di vincere il campionato, e questo per loro è un innegabile vantaggio mentale. Via social si legge molta parte del tifo rosa nero irridere come velleitarie le dichiarazioni delle avversarie. Si rivede un atteggiamento troppo sicuro, molto simile a quello vissuto nelle due precedenti stagioni di B.

MAGGIORE COMBATTIVITA’

Leciti scongiuri a parte, questo “ragionamento” cerca di far notare come la presenza del Palermo stia creando uno stimolo, piuttosto che un motivo di timore. Per questa ragione nonostante una partenza ideale, non si può tirare un sospiro di sollievo troppo lungo. Non si può gongolare per i 18 punti su 18, e non si può ne si deve ritenere già il Palermo una corazzata inaffondabile. Il peso del pronostico di vincente designato di questa D appartiene al Palermo, ma ogni variabile capace di porre a rischio questa investitura, va attenzionata con la massima serietà e non sottovalutata. 

GUARDARE OLTRE

E’ ovvio che non si possono vincere tutte, e qualcosa si dovrà lasciare per strada. La città tifosa, però pur restando avvinghiata affettuosamente alla squadra, non tratti la stessa con la scontatezza di una squadra che già ha sbaragliato la concorrenza, guardi oltre il momento. Troppa attenzione può soffocare. È un errore che come ambiente abbiamo già commesso e quest’anno si deve evitare assolutamente.

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