Il Palermo come Tom Cruise. Adesso serve l’Oscar…

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È finalmente finita l’attesa: ancora poche ore è il nuovo Palermo versione City Football Group in salsa arabo-britannica verrà svelato. C’è eccitazione in città, l’arrivo di una nuova proprietà dalle possibilità economiche rilevanti sta facendo sognare i tifosi rosanero. Forse oltre quella che sarà l’effettiva realtà delle cose, ma sognare non costa nulla.

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La coreografia della curva del Palermo

Probabilmente questa nuova proprietà sarà lontana dallo “spendi e spandi” zampariniano della prima ora, ma qui la vicenda è tutt’altra. Si parla di un gruppo che definire solido è un giochino al ribasso e che – piaccia o meno – sbarca a Palermo per fare business. È ovvio, quindi, che nessuno verrà a buttare soldi dalle finestre di Viale del Fante. Siano essi euro o petrodollari. 

Aggrappandoci a coincidenze e date storiche, la data odierna ha un qualcosa di simbolico: ricordate il film “Nato il quattro luglio”? Il Palermo sembra proprio quel soldato reduce dal Vietnam della serie C, ma adesso guai a pensare che tutto sia finito e che il cammino sia divenuto all’improvviso in discesa. Ci sarà da lottare. giornata dopo giornata. 

Mirri non sarà Oliver Stone, ma c’è da ammettere che la regìa di questa operazione è stata esemplare. Il Palermo, invece, ha tutto per essere il protagonista, quel Tom Cruise al quale con questo film è stato assegnato il premio Oscar. Del resto l’annata appena trascorsa l’ha insegnato: non esiste “mission impossible”.

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