Palermo senza cuore battuto meritatamente a Taranto

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Non imparare dai propri errori costa: al Palermo, la sconfitta per 3-1 in casa della matricola Taranto di Saraniti, che segnando il classico gol dell’ex, dà il vantaggio ai rossoblù e assapora il dolce sapore della vendetta su club e tifoseria rosanero che mai lo hanno amato. Per il palermitano, solita partita tutto cuore, la solita abnegazione e disponibilità per la squadra e il gol, pure con deviazione di Lancini è stato il giusto premio.

L’errore del Palermo è innanzitutto di atteggiamento, lo stesso mostrato nel primo tempo di Vibo Valentia col Messina. I rosanero cedono campo e controllo del gioco al Taranto, che ne approfitta mettendola sul piano di un grande agonismo, andando in vantaggio e non lasciando mai spazio e respiro per le trame di un Palermo eccessivamente scollegato nei suoi reparti.

La scelta di Filippi di schierare le due punte davanti al trequartista Floriano, con Dell’Oglio, Fella e Silipo in panchina, non paga, anche perché di palloni ne arrivano davvero pochi, mentre il centrocampo si conferma incapace di fare diga alle giocate avversarie, di coprire la difesa e di impostare trame offensive organizzate.

IL GOL DELL’EX

Il Taranto va subito in vantaggio. All’11° punizione di Marsili, Pelagotti in corner sotto la traversa; all’angolo la testa di Saraniti che salta tra Lancini e De Rose e batte a rete. Grande l’esultanza dell’ex rosanero. Un minuto dopo Lancini ferma fallosamente Giovinco sul limite dell’area, meritando il cartellino giallo. Sul pallone lo stesso Giovinco che colpisce la traversa. La prima prova di esistenza in vita dei rosanero arriva al 21°.

taranto

Finalmente gli uomini di Filippi riescono a manovrare palla a terra e su un cross da fuori area, Soleri di testa in tuffo manda il pallone tra le braccia di Chiorra, portiere dei pugliesi. Il Palermo prova a conquistare metri sul campo, ma rischia tantissimo al 24° per un errore di Doda che con una respinta sbagliata di testa sulla linea di centrocampo, innesca un contropiede di Giovinco, fermato da De Rose. Il Palermo non dà continuità al suo gioco, non riesce a prendere il controllo della partita e il Taranto continua a creare pericoli; Giovinco è una spina nel fianco per Almici e Doda, a destra, dove i rossoblù sono più insistenti nelle loro folate sul lato opposto, Versienti si vede meno, ma su una sua penetrazione, Perrotta prima si fa superare con un tunnel, poi stende l’avversario prendendo il giallo.

Il Palermo non riesce a trovare il giusto ritmo nelle sue giocate, il centrocampo ha difficoltà nel cucire lo spazio tra i reparti e mettere gli attaccanti nelle condizioni di fare male alla difesa tarantina. Quando ci riesce, i rosa si rendono insidiosi come al 40°, con un colpo di testa di Soleri dal centro dell’area di rigore che va fuori. Sono lampi sporadici in un primo tempo che sembra la replica di quello col Messina: da dimenticare. Ma che la squadra e l’allenatore dovrebbero invece tenere a mente per evitare che lo si debba rivivere per la terza volta.

Al ritorno in campo, Filippi ripropone lo stesso undici, i ritmi sono ancora elevati, ma il Palermo sembra più vivo. Dopo otto minuti, l’allenatore rosanero cambia, inserendo Dall’Oglio e Valente per un inesistente Floriano e Giron, meno positivo del solito, sulla fascia. Anche il Taranto si ripresenta con lo stesso organico e con la stessa carica e alla prima occasione trova il raddoppio, di nuovo dopo un cross e ancora per un atteggiamento difensivo svagato e distratto del Palermo. È Soleri che si fa anticipare da Benassai che sfrutta una torre di Zurlo per deviare in porta da pochi passi per il 2-0.

IL FINALE DI GARA

Il Palermo si butta avanti e rischia di prendere il contropiede di Giovinco. Al 61° però la difesa tarantina si fa trovare sbilanciata e Almici pescato solo a destra lascia partire una botta che piega le mani a Chiorra e finisce in porta per il 2-1. Filippi manda in campo Silipo, per De Rose e poi Fella per Doda. È uno schieramento ultra offensivo, una mossa un po’ disperata per provare a recuperare il risultato. È Silipo quello che prova a dare la scossa, conquista e tira un calcio di punizione da fuori area, ma senza esito. Il Taranto accusa la fatica, Laterza rinuncia a Saraniti per la velocità di Diaby che al 79° costringe Lancini al fallo per fermare una sua veloce ripartenza: secondo giallo ed espulsione per il centrale rosanero e Palermo in inferiorità numerica negli ultimi dieci minuti. Ne approfitta Diaby per firmare il 3-1 all’87°.


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