Serie C, il girone del Palermo con poche big e tante outsider

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Tra appena qualche ora, sarà rivelato il calendario del prossimo campionato di Serie C e il Palermo conoscerà il suo cammino che, è l’auspicio di tutti i tifosi, pur a fronte dello scetticismo di tanti, i dovrebbe portare alla lotta per la promozione in Serie B.

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Di certo, i rosanero conoscono già gli avversari che affronteranno nel girone I, quello meridionale, svelato oggi dalla Lega Pro. Si conferma un girone duro, forse più difficile degli altri due, una specie di B-2. Tanto difficile da svuotare le squadre del Sud di energie fisiche e mentali al punto da soccombere, nei play off davanti alle avversarie degli altri raggruppamenti: è successo due stagioni fa al pur forte Bari, contro la Reggiana, subito tornata in terza serie, e all’Avellino, sconfitta nella semifinale dei play off dal Padova, poi battuto in finale dall’Alessandria.


Girone duro, dicevamo, con almeno quattro pretendenti alla promozione diretta, e cioè il solito Bari dal budget senza pari almeno nel raggruppamento sud, affidato a Michele Mignani, l’Avellino dello specialista Piero Braglia, che ci riproverà dopo la delusione di appena pochi mesi fa con un mercato importante “impreziosito” dall’arrivo dell’attaccante palermitano Vincenzo Plescia, autore di 11 gol lo scorso campionato, e dell’esperto difensore Gennaro Scognamiglio, 34 anni, prelevato dal Pescara, con un passato anche nel Trapani che arrivò a un soffio dalla Serie A, perdendo la finale play off di B proprio con il Pescara.

Ci sono poi le ambizioni del Catanzaro, che ha rinforzato la squadra un po’ in tutti i reparti, dopo il secondo posto dell’anno scorso e il ko nel secondo turno nazionale dei play off contro l’Albinoleffe. A queste tre vogliamo aggiungere il Palermo che parte da un telaio rodato, da un assetto tattico collaudato, con l’innesto di qualità di Fella, qualche scommessa in attacco e giocatori come Luperini e, soprattutto, Almici chiamati a mostrare le loro reali potenzialità e qualità dopo un anno condizionato dal covid e da infortuni.

Potremmo inserire tra le pretendenti anche la Juve Stabia di Walter Novellino, ma senza molta convinzione. Senza dimenticare il Foggia di Zeman, che parla tanto palermitano con gli arrivi degli ex rosanero Petermann, Alastra e Rizzo Pinna. E il resto?

La composizione dei gironi e i ripescaggi hanno stravolto l’organico del raggruppamento meridionale e portato soltanto buone notizie per i rosanero. Non ci saranno il Pescara, retrocesso dalla B e il Cosenza, anch’esso retrocesso ma ripescato tra i cadetti per l’esclusione del Chievo. Sarebbero stati entrambi scomodi rivali, per tutti. Così come non ci saranno il Teramo, comunque ridimensionato, né la Viterbese che ha visto esaudito il suo desiderio di passare al girone B, quello delle regioni centrali della Penisola.
Per il resto, sulla carta e salvo qualche sorpresa, ovvero qualche outsider, qualche neopromossa che potrebbe pescare il jolly dal mazzo, potrebbe essere un campionato spaccato in due.

Quello del Palermo, infatti, è il raggruppamento delle neopromosse e delle ripescate. Ci sono, infatti, Campobasso che torna in C dopo 32 anni, nel 1988/89 la retrocessione in C2, e il Taranto che torna in terza serie dopo 4 anni e che si è “regalato” il colpo Andrea Saraniti in attacco: un giocatore che segna poco, ma che non fa mai mancare il suo contributo al gioco della squadra; entrambi hanno vinto il loro girone di C, come l’Acr Messina, vero erede del club che giocò in A una quindicina di anni fa e cancellato dalla Serie C nel 2017. Poi, c’è il “piccolo” Monterosi Tuscia, squadra di un centro di poco più di 4.500 abitanti in provincia di Viterbo, fondata soltanto nel 2004, quando il Palermo tornava in A dopo 32 anni, e al suo debutto assoluto in Serie C. Nel girone C ci sono ben tre ripescate, ovvero il Latina, arrivato secondo nel girone G della D, il Picerno, secondo nel girone H e la Fidelis Andria che nel suo raggruppamento, il girone H della Serie D, era addirittura arrivato terzo; sconfitta nei play off, ha beneficiato anch’essa dei ripescaggi dovuto alle tante esclusioni e alle rinunce di questa estate. A completare il quadro c’è il Catania che, per blasone, meriterebbe di essere inserita tra le squadre in lotta, quantomeno, per i play off, ma che per la difficile situazione economica della società rischia di vedersi annullare tutti gli acquisti fin qui fatti e di dover giocare con la formazione Primavera. Una via crucis, quella egli etnei che rischia di togliere fascino alle straregionali siciliane, e sarebbe un peccato.

Ci saranno tanti derby, come al solito. Torneranno, in Sicilia, quelli con il Messina, rivale di Palermo e Catania, poi ci saranno le sei squadre pugliesi, le quattro campane, le due laziali, le due lucane e le tre calabresi. Da oggi parte il conto alla rovescia; l’appuntamento col campionato è fissato al 29 agosto, con la prima giornata. Da quel punto in poi, sarà soltanto il campo a parlare.

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