Ferrara: “Palermo? Il blasone non influisce in serie C, ci sono squadre più attrezzate”

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La stagione del Palermo e la sconfitta con la Juve Stabia. Questi i temi toccati dall’allenatore Ciro Ferrara durante un’intervista andata in onda su Trm. L’ex difensore ha giocato con la maglia rosanero dal 1993 al 1997, collezionando 118 presenze.

Il tecnico napoletano ha raccontato la sua esperienza triennale da vice allenatore alla Juve Stabia sotto la guida di Fabio Caserta. “Abbiamo fatto 3 anni a Castellammare, eravamo inizialmente in difficoltà economica ma siamo riusciti ad arrivare quarti e a fare i playoff. Il secondo anno abbiamo vinto direttamente il campionato. L’anno scorso, prima del lockdown, eravamo salvi con 5-6 punti sopra la terzultima. Dopo la ripresa dei campionati abbiamo rovinato quanto di buono fatto. Questo per dire cosa comporta questo momento particolare causato dal covid. C’è un po’ di confusione, tutte le squadre stanno passando questo scotto”.

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Ferrara ha parlato delle difficoltà dei rosanero in relazione alla forza delle altre squadre. Non è facile fare una doppia promozione, ci vuole un periodo di assestamento. Soprattutto in un girone in cui ci sono squadre che hanno vissuto quello che sta vivendo il Palermo quest’anno, come il Bari, la Ternana, il Teramo o il Catania. Sono anni che attrezzano la rosa per competere a buoni livelli ma non riescono a venirne fuori. Penso che il blasone non influisca in serie C, la differenza tecnica non sempre viene fuori. Ho pronosticato il Palermo nei playoff perché pensavo che facesse un buon campionato. Penso che ci siano squadre più attrezzate”.

Secondo Ferrara un eventuale esonero di Filippi non migliorerebbe le cose. Credo Boscaglia abbia lavorato molto bene, non sempre il Palermo è stato succube del gioco avversario, anzi spesso ha avuto il possesso palla durante le partite. Domenica ho visto un primo tempo in cui i rosanero hanno surclassato la Juve Stabia però c’è qualcosa sicuramente che non va. Penso che non sia un problema di modulo, ma una difficoltà psicologica. Cambiare ancora allenatore creerebbe altri problemi”.

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