Essere o non essere: il dubbio amletico dei tifosi sull’integralismo di Boscaglia

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Essere o non essere questa è la questione. L’amletico dubbio è riproposto ogni qual volta è difficile trovare soluzioni di fronte ai problemi. Anche il calcio non fa eccezione anzi esso è il posto più popolato dai dottori azzeccacarbugli. Appropriato appare però nel caso del Palermo porsi la domanda iniziale poiché in tanti si chiedono sin dall’inizio della stagione se questa è una squadra di fenomeni, magari inadatti alla categoria perché di un altro pianeta o di brocchi travestiti da calciatori e dunque anche essi inadatti alla categoria.

È lapalissiano che la risposta, posta la questione in questi termini, sia che questa squadra non va bene per la serie C. L’analisi, così fatta però merita almeno un approfondimento perché al problema bisogna trovare una soluzione. Le scelte fatte in estate aldilà dell’essere piaciute o meno a tifosi e giornalisti hanno fatto discutere. Si sarebbe dovuto cercare una punta dal rendimento certo secondo alcuni o si doveva puntare su altri giocatori in ruoli diversi secondo altri.

Su una cosa però tutte le opinioni convergevano: Boscaglia era il vero colpo di mercato di questa società. Continuiamo a pensare che il tecnico gelese sia il massimo che si potesse ottenere ma qualche domanda ce la facciamo. A fronte di una dichiarata capacità di fare giocare la sua squadra con moduli diversi l’allenatore rosanero ha sempre utilizzato il 4-2-3-1 alternando gli interpreti e non schierando mai la stessa formazione. Certo ci sono stati fattori esterni che hanno influito sulla scelta degli uomini da mandare in campo ed addirittura contro il Catania non si aveva nemmeno nella possibilità di effettuare una sostituzione.

QUALCOSA NON FUNZIONA

Ci sono stati sempre degli infortunati e dei giocatori in ritardo di condizione tutte attenuanti valide ma non per questo bastevoli per una completa assoluzione del tecnico oggi sotto accusa da buona parte della tifoseria. Quello che balza all’occhio in maniera evidente è l’integralismo tattico e non ce ne voglia Boscaglia non ci convincono le spiegazioni di alcuni mancati risultati addossando le colpe alle caratteristiche dei campi o a episodi sfavorevoli imputabili ad arbitraggi mediocri.

Se una squadra prende 5 gol nei cinque tiri subiti solo per ricordare le ultime due partite e se perdi con due matricole come Turris e Foggia o con una squadra fatta all’ultimo istante perché ripescata come il Bisceglie è evidente che oltre alle già più volte sottolineate carenze strutturali ci deve essere un problema tattico. Non abbiamo certamente la presunzione di sostituirci a chi è deputato alla gestione tecnica ma ci permettiamo di suggerire un ripensamento.

Molte certezze sono crollate e bene farebbe la società a fare il punto della situazione con l’allenatore magari chiedendo il motivo per cui alcuni elementi la cui conferma è stata fortemente voluta dai dirigenti non siano tenuti in grande considerazione da parte del tecnico. L’unica risposta che però non vogliamo sentire è che questo è un anno di transizione e tutto va bene così come è. Se davvero si vuole utilizzare questa stagione come base da cui partire non si faccia l’errore di dovere ricostruire tutto da capo la prossima stagione. Il tempo è un bene prezioso se lo si utilizza nel modo migliore.


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1 commento

  1. Sono d’accordo con questa analisi. Il vostro sito lo conoscevo poco ma vi trovo qualitativamente migliori rispetto ad altri, sia nei contenuti che nello stile. Vi seguirò più spesso. E sempre e comunque Forza Palermo!

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