Palermo, non C siamo. Esordio con ko a Teramo

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Non è proprio un “benvenuto”, quello ricevuto dal Palermo, in questa Serie C. Comincia con una sconfitta, a Teramo, la stagione dei rosanero. Un 2-0 netto, ma pesante ed eccessivo rispetto a quanto mostrato dalle due squadre.

Ad aprire le marcature è stato Simone Santoro, dopo un quarto d’ora di gioco, nella ripresa; per lui è stato il secondo gol in tre giorni. L’ex rosanero è stato il migliore di una squadra non trascendentale, ma attenta e “di categoria”. Il raddoppio di Di Francesco è da record: il neo acquisto del Teramo era appena entrato in campo, all’80esimo.


Il Palermo ha pagato per intero lo scotto dell’esordio con una squadra nuova e senza nemmeno un test. Soltanto per questo ogni giudizio deve essere rinviato. Se, però, si cercavano risposte dal Palermo, non sono davvero positive. Le perplessità della vigilia di tanti, sul valore di questa squadra, oggi sembrano confermate. Certo è che Boscaglia avrà tantissimo da lavorare, con maggior consapevolezza sul gruppo di giocatori a sua disposizione.

È stato comunque bello rivedere in campo i rosanero. L’emergenza Covid, con la sua lunga e pressante attualità di contagi e vittime che ha fissato un rigido protocollo di priorità per tutti noi, ha fatto svanire il ricordo dell’ultima partita giocata e vinta dal Palermo, una vita fa.

Una squadra totalmente diversa, in una categoria diversa, un atteggiamento totalmente diverso, rispetto a quello dell’11 di Pergolizzi, che appariva timido e attendista, per quanto cinico, in trasferta. Questo prova a giocare, ma senza la stessa fortuna.
In nero, come nelle occasioni importanti, come nell’esordio dell’anno scorso, sempre in trasferta, a Marsala: può essere un caso, può diventare tradizione.

A Teramo, il Palermo è accolto dal freddo, dalla pioggia, dallo sparuto pubblico consentito dalla Regione Abruzzo e da un avversario più rodato per aver giocato amichevoli e un turno di Coppa Italia, ma con qualche problema di formazione. È la partita delle prime volte, per tanti rosanero, per i due allenatori sulle rispettive panchine (per Paci è esordio assoluto in campionato, tra i professionisti) e si vede. Le due squadre, speculari nel 4-2-3-1 scelto dai tecnici, sono molto attente a seguire il copione dettato dagli allenatori e occasioni da gol non se ne vedono.


Boscaglia sceglie Kanoute davanti, al posto di Silipo, con Valente e Floriano, ed è la sola variante rispetto alla previsione della vigilia, con Odjer a centrocampo insieme a Palazzi, che deve ancora trovare tempi e misure. Nonostante la mancanza di rodaggio, l’intesa c’è, complice un ritmo di gioco soporifero. Il trio d’attacco, sul non possesso scala a accorciare gli spazi tra i reparti, ma sul dialogo tra i protagonisti del reparto avanzato, in fase d’attacco c’è ancora da lavorare. Saraniti, la punta rosanero, sbatte sul giovanissimo centrale teramano Diakite, anche lui al debutto tra i professionisti e protagonista della difesa biancorossa.

Nel Teramo, qualche guizzo dell’ex rosanero Santoro, ma per vedere la prima vera occasione bisogna aspettare il 37esimo con Floriano che sfiora l’incrocio dei pali su punizione. La replica del Teramo è un tiro dalla distanza di Ilari che Pelagotti manda in corner, non fidandosi del fondocampo sintetico teso insidioso dalla pioggia.
La ripresa si apre col Teramo che insidia due volte la porta di Pelagotti, coi rosa a reagire su corner con un colpo di testa alto di Saraniti.

Improvvisa e letale la fiammata di Santoro che a sinistra brucia Peretti, entra in area e con un piatto di destro batte Pelagotti che, forse, avrebbe potuto uscire per provare a stringere lo specchio della porta. Boscaglia risponde cambiando il trio d’attacco, mandando in campo prima Silipo per Floriano, poi Santana e Lucca per Saraniti e Kanoute. Esordio anche per Corrado, sulla fascia sinistra della difesa, al posto di un Crivello rivedibile.

Silipo prova a creare problemi a Lewandowski, portiere del Teramo, su punizione, ma all’80esimo la mossa di Paci che chiude la partita: dentro Di Francesco che dalla destra batte Pelagotti per il 2-0. Il Palermo accusa il colpo e di fatto sparisce dal campo.
Esordio che più amaro non si può, insomma. Occorre subito cambiare registro. Bisogna vedere soltanto quanto questo sia il vero Palermo.


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