Nuovo tecnico del Palermo: serve un comandante, non un traghettatore

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Le regole imposte alle neopromosse in serie C – unite alle proroghe dovute per compensare lo stop legato all’emergenza Covid-19 – non permettono al Palermo ancora alcuna ufficializzazione. Questo ovviamente vale per i calciatori in entrata quanto per il futuro allenatore che dovrà gestirli.

La panchina rosanero in attesa del suo allenatore

TANTI NOMI IN LIZZA

Proprio il nodo allenatore è quello più ingarbugliato da sciogliere. Liquidato mister Pergolizzi perché, come detto da Sagramola, “sarebbe stata una scommessa troppo rischiosa per la categoria”, la società parrebbe essersi mossa vagliando diversi profili. Ed in effetti è un elenco lunghissimo quello dei nomi accostati alla panchina rosanero. 

UNA SOCIETÀ LUNGIMIRANTE

Questa società, però, ha dimostrato di sapersi muovere egregiamente. L’anno scorso – in men che non si dica – è stato allestito un Concorde che ha sorvolato a velocità supersoniche i cieli della serie D. La prossima stagione, oltre alle evidenti problematiche legate fatalmente alla composizione della rosa, la scelta relativa a chi sarà il prossimo allenatore sarà determinante.

PAROLA D’ORDINE: PROGRAMMAZIONE

Terminata, infatti, la militanza dilettantistica adesso la parola d’ordine della dirigenza rosanero dovrebbe essere una ed una soltanto: programmazione. Sì, perché adesso si comincia a fare sul serie e come lo stesso presidente Mirri ha dichiarato “tra dovere vincere, come capitato in serie D, e potere vincere, come sarà in serie C, ne corre.”

NON SERVE UN TRAGHETTATORE, SERVE UN COMANDANTE

C’è da programmare in maniera seria ed oculata. Questa significa scegliere un allenatore vincente ancor prima che “di categoria”. Un tecnico capace non solo di accompagnare il Palermo in B, ma di tenerlo anche per mano anche in cadetteria. Poi ci sono tutte le incognite del campo, ci mancherebbe, ma il Palermo non ha bisogno nè di un giovane emergente nè di un esperto della categoria: c’è bisogno di un allenatore con la “A” maiuscola.

IL VICENZA COME MODELLO DI RIFERIMENTO

Si prenda spunto dal modello Vicenza, ad esempio. I veneti, forti di un’ottima solidità economica, per puntare forte ad un ritorno in serie B (riuscendovi!) sono ripartiti niente meno che da Mimmo Di Carlo, un allenatore che la serie A l’ha fatta per anni ma una vera e propria icona per la squadra biancorossa. Ecco, dopo una lista di nomi degna di un elenco telefonico, questo è il sogno romantico dell’identikit del prossimo allenatore del Palermo: un tecnico di categoria superiore con un illustre passato da calciatore in maglia rosanero.

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