Il Palermo è una Ferrari, ma la benzina è finita

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Sarà colpa delle vacanze natalizie, sarà colpa del vento. Fatto sta che oggi manco i parenti della zita si sono presentati al Barbera per questo Palermo-Troina, il match nel quale la presunta Ferrari del girone è costretta a fare bottino pieno per tenere a debita distanza il Savoia. Pochissimi tifosi nella Sud superiore: chissà, magari risparmiando sulla sua apertura si potrebbero accucchiare i piccioli per prendere qualche attaccante da qualche torneo amatoriale over 45. Una domanda che in tanti vorremmo fare oggi al mister Pergolizzi sarebbe questa: quando entra Langella?

La Ferrari del girone
Calcio: Palermo V/s Troina-Campionato Italiano di SerieD-GironeI. Stadio “Renzo Barbera”.Palermo.22-12-2019 Mike Palazzottto

PRIMO TEMPO

Come nelle migliori barzellette c’è una notizia bella e una cattiva. Quella bella è che la curva nord (inferiore e superiore) canta all’unisono. Solo qualche piccolo problema di sincronizzazione, ma chissenefrega. Quella cattiva è che, nell’unica occasione utile della prima frazione, Ricciardo sbaglia clamorosamente un calcio di rigore.

L’INTERVALLO

Brillante idea, davvero poco banale, quella di mettere durante l’intervallo “Last Christmas”. Che tradotto sarebbe “lo scorso Natale”. Sbagliando la traduzione potrebbe, però, diventare “l’ultimo Natale”. Un messaggio per qualcuno di questa squadra? In ogni caso quasi quasi rimpiango i quindici minuti di silenzio tombale di eleven…

SECONDO TEMPO

Semplicemente un copia-incolla del primo, rigore compreso. Rigore del quale stavolta si incarica Sforzini, al rientro ed a freddo. Un’idea geniale! Parato anche stavolta! Meno male che l’arbitro fischia la fine e non si va ai rigori, sennò avremmo perso pure lì sbagliandone altri cinque.

LE PAGELLE CALDE CALDE DI OGGI

Pelagotti 6. Solo per il vento preso, visto che è più schiffarato di un gelataio in Finlandia.

Doda 6,5. “Doda joia, doda beleza”, è una delle poche note liete di oggi. In costante pressione offensiva conquista il rigore del primo tempo.

Vaccaro 5. Afflitto da “aleesamite” non mette un cross nemmeno sotto tortura. Ci sono giornate nelle quali non basta il compitino.

Lancini 6. Fa quello che deve sia dietro sia là davanti dove, su calcio piazzato, prova il colpo di testa vincente.

Crivello 6,5. Solito piglio da leader, anche se di lavoro lì dietro poca roba oggi.

Kraja 6. Buona l’intesa con Doda e Ficarrotta nel primo tempo. Ci rimane malissimo quando uscendo trova Rizzo Pinna e non Langella.

Dal 69° Rizzo Pinna 6. Solo perchè giocare venti minuti ogni tre mesi non deve essere facile, soprattutto a livello mentale. 

Martin 7. Nessun lavoro da ingegnere, ma tanto ottimo lavoro da capomastro. Anche a livello fisico sembra un altro rispetto alle ultime prove. Predica nel deserto.

Martinelli 5,5. Dovrebbe trascinare i suoi, da giocatore di categoria superiore qual è. Invece si occupa solo del lavoro sporco, manco avesse una lavanderia.

Felici 5,5. Dirottato sulla sinistra gioca pochissimi palloni. Non tocca palla nel primo, qualche strappo nel secondo. Anche stavolta, procura un rigore ai rosanero. 

Ficarrotta 6. Si divora il gol in un paio di occasioni e dà sempre l’impressione di poter fare qualcosa di utile. Paga anche lui lo scotto di giocare sul piede sbagliato.

Dal 89° Sforzini 5. Sarebbe il più classico dei “s.v.”, ma sbaglia un rigore decisivo nell’unico pallone che tocca.

Ricciardo 4. Oltre al rigore sbagliato male, non fa nulla per liberarsi delle maglie rossoblù che gli girano attorno ed è sempre – SEMPRE – in fuorigioco. Se gli addebitassero un euro per ogni fuorigioco gli toccherebbe accendersi un mutuo. A tratti ricorda il peggior Buoncammino. Urge la famosa luce fuori dal tunnel e non bastano i riflettori dello stadio che adesso vengono puntualmente accesi.

Pergolizzi 4. Si intestardisce con Felici e Ficarrotta schierati sul piede sbagliato e dà un accenno di esistenza solo al 69° cambiando il solito Kraja. Il fatto che sia costretto a fare entrare il suo “pupillo” Rizzo Pinna lascia capire l’opulenza, la ricchezza dei ricambi a disposizione. Fossimo in lui però, ci barricheremmo negli uffici della società per ringraziarli della cravatta acquistabile con 1 euro in più su una spesa di 59, per dirgli che la maglia autografata a 99 euro è semplicemente spettacolare nonché economicissima, e che il costume da bagno con l’uccello al posto giusto un’idea fantasmagorica. Perché no, anche per chiedere di mettere qualche rinforzo sotto l’albero: perché la battuta che il Palermo sia la Ferrari della serie D non fa più ridere nessuno. In verità no, fa tanto ridere quelli del Savoia. Che evidentemente sono un McLaren.

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