Malaury Martin e il numero 8. Il regista del Palermo che sulla sua maglia rosanero porta questa cifra, l’otto giugno ha festeggiato la promozione del Palermo, e contemporaneamente otto anni di matrimonio. Questa ricorrenza l’ha festeggiata a Palermo, perché in piena pandemia ha percorso 3.300 chilometri per andare a prendere a Montecarlo la moglie e i figli, con i quali ha poi condiviso nella capitale isolana i disagi dell’emergenza coronavirus.
Il francese non fa mistero delle sue emozioni in una intervista rilasciata a Repubblica. «Questa promozione è davvero una grande soddisfazione – ha detto Martin –. È il coronamento di tutti i nostri sforzi e sacrifici. Per me è stata anche una doppia gioia, perché l’ufficialità è arrivata il giorno del mio anniversario di nozze con mia moglie Bianca. Avremmo voluto conquistarla sul campo ma non è stato possibile, non dimentichiamo che eravamo l’unico club tra i 166 della serie D che ha sempre manifestato la volontà di finire il campionato sul campo. Abbiamo dominato il torneo fin dalla prima gara a Marsala, i nostri meriti sono fuori discussione».
Dopo aver raccontato i mesi passati lontano dalla sua famiglia, prima che ci fosse la possibilità di andarla a prendere e portarla a Palermo, ha preso in esame il prossimo campionato di serie C. «C’è un divario enorme tra il dilettantismo ed il professionismo ─ ha detto ─. In C ci sono tantissimi club molto forti, ma inevitabilmente non tutti possono raggiungere la promozione. Basti pensare all’attuale stagione del Bari e al notevole distacco dalla Reggina. Certamente il Palermo affronterà questo campionato con l’obiettivo di essere protagonista, ma è fondamentale non peccare mai di presunzione. Non basta il blasone per vincere i campionati, servono umiltà, organizzazione, spirito di sacrificio e una profonda unione in campo e fuori».
A PROPOSITO DI PERGOLIZZI
Quando gli viene chiesto di esprimere una sua opinione sugli ultimi avvenimenti che si sono succeduti nel dopo campionato del Palermo, Martin glissa qualsiasi presa di posizione. A proposito dell’allontanamento di Pergolizzi non ha dubbi: «Non mi permetterei mai di esprimere la mia opinione a tal proposito, sarebbe una clamorosa mancanza di rispetto nei confronti della direzione sportiva che ha la responsabilità di mettere in atto questo tipo di scelte. Noi calciatori abbiamo l’obbligo morale di accettarle sempre e comunque, consapevoli che chiunque operi all’interno del club ambisca solamente al meglio».
Martin non la pensa diversamente per quanto riguarda le recenti polemiche di casa rosanero sviluppatesi fra Mirri e Di Piazza: «Anche questo non è un argomento che riguarda noi calciatori. Noi dobbiamo pensare soltanto a lavorare sodo in allenamento». Ma aggiunge che, comunque, grazie al presidente Mirri, che definisce un autentico tifoso nel senso romantico del termine, sente che si è sviluppato un legame particolare tra la squadra e la città. Perché, a suo parere, il presidente rappresenta al meglio l’appartenenza al club rosanero.
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