L’anno appena trascorso in serie D riempirà le pagine degli almanacchi rosanero di episodi curiosi e prime volte. Mirri e Di Piazza saranno per sempre la dirigenza della rifondazione, mister Pergolizzi l’allenatore che ha riportato il Palermo fra i professionisti, Santana il romantico capitano tornato nella città che lo aveva lanciato nel grande calcio. E poi c’è un capitolo a parte intitolato “la maledizione del primo gol”, capitolo del quale i protagonisti sono Luigi Mendola e Raimondo Lucera.
Dopo qualche amichevole giocata durante il ritiro di Petralia, il 26 agosto 2019 il primo vero appuntamento del nuovo Palermo: l’amichevole del Barbera da giocare contro le leggende rosanero. Cornice di pubblico emozionante, grande attesa in città. Sei a zero per la squadra di Pergolizzi e primo storico gol della serata messo a segno da Luigi Mendola. Un palermitano che segna il primo gol al Barbera del nuovo Palermo sotto la curva Nord: un sogno!
Neanche una settimana dopo, c’è il fischio d’inizio del campionato. Il Palermo è di scena a Marsala ed un maxi-esodo dei tifosi rosanero accompagna la squadra in quello che sarebbe stato un match storico. Partita nervosa su un campo di patate, Ricciardo che sbaglia un calcio di rigore nel primo tempo e gara che stancamente si avvia verso un modesto zero a zero. Quand’ecco che dal nulla spunta Speedy Lucera: controllo, dribbling sul difensore e palla in rete. È suo il primo gol del Palermo in campionato!
Due storie che lasciavano presagire un campionato diverso per questi due giocatori dal DNA palermitano e dal passato nelle giovanili del vecchio Palermo. Per Lucera, invece, altri sei minuscoli spezzoni di partita (senza la gioia di altri gol) ed un biglietto di sola andata direzione Acireale a fine stagione. Situazione ancora più paradossale quella di Mendola: dopo quel gol sotto la Nord: complici alcuni problemi fisici, il centrocampista palermitano non è mai stato più neanche convocato (eccezion fatta per una panchina) ed il primo luglio è riapprodato per fine prestito alla Vibonese.
Entrambi classe 2000 hanno un futuro ancora tutto da scrivere e chissà che non sia di nuovo a tinte rosanero. Intanto si accontentino di un fatto insindacabile: il loro nome resterà per sempre legato a due momenti storici di questo nuovo Palermo.
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