Con l’ultimo Dpcm il Governo ha prorogato le misure di contenimento contro il Covid-19 sino al 13 aprile. Ciò si è tradotto in un ulteriore stop alle attività commerciali che stanno risentendo particolarmente dell’attuale stato d’emergenza. La generalità dei commercianti costretti alla serrata, stanno subendo notevoli pregiudizi dalle chiusure.
Considerato l’andamento positivo della curva del coronavirus, il 14 aprile, subito dopo la Pasquetta, il Paese potrebbe tornare a camminare a piccoli passi, con una riapertura graduale dei vari servizi. I primi a rialzare le saracinesche potrebbero essere barbieri e parrucchieri. Anche per eliminare l’attuale fenomeno dell’abusivismo, che m è abbastanza diffuso. Ci sono state molte segnalazioni di barbieri, parrucchieri e estetiste che svolgono la loro attività a domicilio, violando le norme ed i regolamenti emessi a contrasto del coronavirus.
Anche dall’Unione Artigiani arriva l’appello per la riapertura delle attività di acconciatori ed estetiste, servizi che in un certo senso attengono anche alla tutela dell’igiene delle persone. «Noi ci rendiamo disponibili per elaborare un piano per la riapertura. È chiaro che non potrà tornare tutto come prima, ma poco alla volta, con delle vie di mezzo, si dovrà pensare a una ripartenza». Soprattutto perché altrimenti, secondo l’Unione Artigiani, i fenomeni di abusivismo continueranno a dilagare. Ecco come continua la nota: «Per questo motivo riteniamo doveroso iniziare a valutare la possibilità di aperture di realtà come quelle degli acconciatori ed estetisti. È possibile, con i dovuti accorgimenti di sicurezza come mascherine, guanti e organizzate con ricevimento del singolo cliente su appuntamento, potrebbero ricominciare a svolgersi normalmente. Dando la possibilità a molti artigiani di ricominciare a lavorare, ma anche combattendo il fenomeno dell’abusivismo pericoloso dal punto di vista sanitario oltre che socialmente dirompente».
L’indirizzo pare sia quello di permettere la riapertura di quegli esercizi che al loro interno possono consentire di mantenere una distanza di sicurezza. Possono rientrare fra questi i barbieri e i parrucchieri, che, adeguatamente cautelati con le indispensabili misure di sicurezza, con un solo addetto all’interno ed un ingresso per appuntamento, riuscirebbero ad evitare assembramenti. Si eviterebbe così che alla fine del periodo di lockdown, ci si ritrovi a iniziare a circolare con lunghe e incolte chiome.
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