La pazienza ormai è terminata. Il Palermo sta replicando l’anomalo campionato dello scorso anno e monta la rabbia tra i tifosi. I social, grancassa del sentimento popolare, sono invasi di commenti quasi unanimi. Questa squadra non riesce a fare quel salto di qualità che dopo ogni prestazione al Barbera ci si attende. Le trasferte vanno sempre peggio e la sconfitta di oggi non ha neanche una pur minima attenuante. I ragazzi di Filippi sono riusciti a fare peggio che a Monterosi e a Taranto e il settimo posto in classifica appare persino immeritato.
Analizzare la gara di oggi non è difficile. La sconfitta è figlia di una idea di squadra totalmente errata. Abbiamo più volte sottolineato come il materiale umano messo a disposizione del tecnico non sia di molto inferiore alle altre compagini del girone ma l’insistenza quasi talebana di schierare la squadra sempre con lo stesso modulo ci sembra addirittura irritante. Filippi è certamente un grande lavoratore ma da quando guida la formazione rosanero non è mai riuscito a trovare il bandolo della matassa. Ci sono degli equivoci tattici evidentissimi. Il centrocampo è perennemente in inferiorità numerica rispetto agli avversari e questo perché il tecnico si ostina a schierarlo a due con due esterni che sono costretti ad arare le fasce nelle due fasi senza un terzo che possa farli rifiatare.
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La squadra appare spaccata in due poiché il Palermo è schierato con uno o due trequartisti senza avere nella propria rosa un solo elemento che si possa definire appunto un trequartista. Il risultato è che spesso ci si affidi a lanci lunghi, veri e propri inviti a nozze per i difensori avversari. Si potrebbe rimediare provando a variare lo schema e tutto si risolverebbe. Questo potrebbe osservare un qualsiasi lettore leggendo questa disamina ma i problemi sono anche altrove. Vedere esultare come se si fosse stravinto dopo il pari con il Catanzaro, leggere di avere visto chissà quali prestazioni dopo il pari con il Monterosi da parte di Filippi ed infine sentire Floriano dichiarare che l’obiettivo è arrivare tra le prime quattro è sintomatico di come la mentalità vincente non sia stata inculcata a questa squadra da parte della sua guida.
A questo punto è d’uopo che i dirigenti, presidente in testa si pongano qualche domanda e diano ai tifosi una risposta definitiva. Quale è il vero obiettivo di questo campionato? Se si vuole raggiungere la promozione quale soluzione vorranno prendere? E’ opportuno continuare con una guida tecnica che tranne in alcune partite non ha mai convinto per scelte tattiche e variazioni in corso di gara? È ancora accettabile sentire dire all’allenatore, dopo la sconfitta di oggi: non capisco come sia possibile una simile involuzione? Dieci punti dalla prima sono già tanti dopo nove partite ma la lunghezza del campionato impone di non arrendersi a condizione però che si cambi rotta e anche registro possibilmente anche con un cambio di guida tecnica.
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