Calcio: Palermo V/s Licata-Campionato Italiano di SerieD.Stadio "Renzo Barbera".Mario Alberto Santana festeggia il 2-1 Palermo.20-10-2019 Mike Palazzottto
Al termine della partita pareggiata 1-1 contro il Teramo, il capitano dei rosanero Mario Alberto Santana ha commentato l’esito dell’incontro. “Purtroppo abbiamo regalato i primi 25 minuti, non so il motivo, e loro hanno trovato il gol. Giocare nel Palermo non è facile per nessuno. Quando sono venuto qui da giocane c’è voluto tempo, non è facile. Devi essere pronto a vivere in una grande città e gestire tutte le difficoltà. Abbiamo tanti giocatori giovani e dobbiamo essere bravi a far si che loro possano entrare in campo più tranquilli senza paure”.
Santana è entrato nella ripresa e ha giocato a metà tra il centrocampo e l’attacco, in una posizione insolita per l’argentino. “Il mister mi ha fatto entrare in questo ruolo, mi ha detto di andare un po’ più avanti del centrocampo, come una mezz’ala, per cercare di aiutare Lucca. Sto bene, cerco nelle mie possibilità di dare una mano per il tempo in cui mi tocca giocare”.
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Il carattere, ribadito anche dal presidente rosanero intervistato in settimana, è ciò che manca ai rosanero. “Mi prendo un po’ di responsabilità essendo il capitano – ha detto Santana -. Cercherò di migliorarmi e far si che ogni cosa che faccio arrivi a tutti quanti. Anche se gioco in 2-3 minuti cerco di dare tutto quello che ho, dobbiamo fare tutti così da qui alla fine. Poi vedremo dove saremo arrivati”.
La partita d’andata con il Teramo, rispetto a quella odierna, secondo Santana è differente. “Sono partite diverse. Purtroppo abbiamo regalato una mezzora e abbiamo messo a rischio la partita. Siamo riusciti a riprenderla e abbiamo tentato di vincerla. Credo che l’atteggiamento chiesto in settimana sia venuto leggermente fuori. In serie C si vince con queste cose”.
Il capitano del Palermo, all’età di 39 anni, si dice disposto a giocare nei limiti delle sue potenzialità. “Sono ancora qui perché fisicamente sto bene e posso giocare. Non sono qui solo per aiutare il gruppo fuori. Io voglio giocare, mi sento un giocatore, sono ancora vivo. Cercherò di mettere in difficoltà l’allenatore, cerco di dare tutto durante la settimana”.
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