La partita valida per i 64esimi Copa del Rey, Marino-Cornellà, è iniziata praticamente in piena notte perché la compagnia aerea ha smarrito i bagagli con le divise da gioco della squadra ospite. L’episodio ci ha fatto tornare in mente un Catania-Palermo, quando ai rosanero vennero rubate le tenute da gara dal pullman. Abbiamo ricordato l’accaduto con un beniamino rosanero che quel giorno faceva parte dell’undici di mister Sonzogni: Daniele Di Donato.
“Mi ricordo che non trovammo più il borsone” – esordisce Di Donato – “ed iniziammo a mettere lo scotch sulle maglie d’allenamento per fare i numeri. Noi comunque pensavamo soltanto alla partita: un’atmosfera bellissima quella del derby, uno spettacolo dentro e fuori dal campo. Ricordo” – prosegue Di Donato – “che la pressione iniziava già una settimana prima. Penso che per un calciatore sia il massimo affrontare una partita come quella. Noi, tra l’altro, proprio quell’anno avevamo una squadra fortissima che ha meritato la promozione in serie B senza passare dai playoff.”
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“Il mio sogno” – ci racconta Dido – “sarebbe stato quello di fare la A col Palermo: avevo iniziato questa cavalcata partendo dalla C, ho vinto due campionati e purtroppo la serie A non sono riuscito a farla. Le coincidenze della vita: dopo la promozione dalla B alla A sono andato al Siena e la prima giornata di campionato si è giocato al Barbera proprio Palermo-Siena. Era destino!”
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“Il Palermo di quest’anno – dice Di Donato guardando la situazione attuale dei rosanero – deve combattere contro squadre un po’ più attrezzate. Può ambire ai play off e poi andarsela a giocare lì. La Ternana sta battendo record su record e anche se il campionato è lungo diventa difficile inseguire. Ma Boscaglia è un allenatore che ha dimostrato le sue qualità ed anche a Palermo deve seguire il suo percorso.”
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Di Donato, nelle sue precedenti esperienze in panchina, ha incrociato Luperini a Trapani e Corrado ad Arezzo. “Luperini è un ottimo giocatore ed un bravo ragazzo, l’ho conosciuto nei prochi giorni vissuti in quell’esperienza assurda di Trapani e mi ha fatto un’ottima impressione. Corrado” – prosegue Di Donato – è bravo e più gioca e più migliora. Bisogna dargli fiducia e permettergli anche di sbagliare. È un ragazzo molto puntiglioso che cerca sempre di migliorarsi. Il suo punto di forza? Sicuramente la fase offensiva.”
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“La mia esperienza palermitana è stata fantastica e ho vissuto l’inizio di una storia incredibile. Sono felice che a Palermo in tanti mi ricordino con affetto. Il giocatore passa, l’uomo resta: significa – conclude Daniele Di Donato – che nel mio piccolo ho fatto qualcosa di importante.”
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