Pochi giorni fa il Savoia ha annunciato il nuovo staff tecnico per la prossima stagione. Il presidente Mazzamauro e il ds Rais hanno deciso di affidare la squadra nelle mani di un palermitano, Salvatore Aronica.
Il neo tecnico di Torre Annunziata, intervistato dalla redazione di Rosanero Live, ha commentato il suo arrivo in Campania e ha parlato anche di Palermo. Aronica, dopo aver concluso la sua carriera da calciatore alla Reggina nel 2015, ha deciso di indirizzarsi verso la professione di allenatore.
Negli ultimi due anni, Aronica è stato alla guida delle giovanili del Trapani. Ecco come ha reagito alla chiamata del Savoia: “Avevo già avviato contatti con altre società per allenare prime squadre, mi ero confrontato con qualche altro presidente perché dopo due anni passati alla guida di un settore giovanile volevo fare il passaggio con i grandi – ha dichiatato il tecnico -. Quando sono arrivato a Napoli per parlare con il presidente Mazzamauro, nel giro di mezz’ora, dopo una bella chiacchierata, eravamo già d’accordo”.
Il mister palermitano, nonostante vi siano delle incertezze sulla categoria che disputerà la sua squadra, è deciso sull’obiettivo stagionale: “Stiamo ancora aspettando di capire in quale categoria giocherà il Savoia perché vi è la possibilità, molto concreta, che si possa disputare la Lega Pro in virtù dei ripescaggi. L’esito si saprà tra una settimana o dieci giorni. In base alla categoria – conferma Aronica – costruiremo una squadra all’altezza. Se dovessimo restare in D l’obiettivo, sotto gli occhi di tutti, è quello di vincere il campionato”.
Oltre a Salvatore Aronica, come avevamo già annunciato con un articolo , nella panchina dello stadio Alfredo Giraud siederà anche un altro palermitano: Rosario Compagno. “Abitiamo vicino, a Mondello, e trascorriamo spesso le vacanze insieme – sottolinea l’allenatore degli oplontini -. Sono stato io sceglierlo come collaboratore, ha più esperienza di me come allenatore. Rosario è una persona competente, capace e che l’anno scorso ha fatto parte dello staff del Palermo. Quando gli ho proposto la possibilità di seguirmi a Torre Annunziata si è preso un’attimo di pausa per poter riflettere. Chiaramente era stato molto bene a Palermo, però, subito dopo mi ha dato l’ok. Difatti, quando ho parlato con la società ho fatto subito il suo nome”.
Dopo una disputa partita dall’inizio della stagione, ad avere la meglio tra il Palermo e il Savoia sono stati i rosanero. Su chi meritava di vincere realmente tra le due squadre, Aronica non si è sbilanciato: “Il campionato si è concluso a marzo, quindi non si può compiere una valutazione oggettiva con poco più di 20 partite disputate. Palermo e Savoia avevano un organico strutturato per vincere. È stata una bella lotta, sono state partite avvincenti per tutto il campionato ma alla fine la posizione in classifica ha premiato il Palermo. Ma se si fosse conclusa interamente la stagione sicuramente il Savoia avrebbe potuto avere qualche chance in più“.
Aronica è convinto che i rosanero possano lottare per la vetta della classifica anche in serie C: “Credo che a Palermo abbiano le idee chiare. C’è una società solida con Mirri a capo e Sagramola, un dirigente di grande esperienza, coadiuvato anche da Castagnini. Come staff dirigenziale i rosanero sono al top. Il problema legato all’ingaggio del nuovo allenatore è dovuto al fatto che i campionati sono ancora in attività, e questo sta facendo perdere un po’ di tempo. Penso comunque che, con questa dirigenza, piena di voglia ed entusiasmo il Palermo possa costruire una squadra che sicuramente saprà figurare bene anche in Lega Pro.
Sull’ipotesi che possano essere Boscaglia o Caserta a sedere sulla panchina del Barbera, Aronica ha commentato così: “Secondo me sono questi gli identikit del tecnico che dovrebbe arrivare, un profilo di spessore ed esperienza. Se il prossimo allenatore del Palermo fosse uno tra Caserta o Boscaglia la società non sbaglierebbe. E penso proprio che la scelta ricadrà su uno dei due“.
Il racconto di Aronica dell’esperienza da calciatore con la maglia rosanero. “Sono arrivato dal Napoli a Gennaio 2013, poi subimmo la retrocessione con tantissime problematiche. In quell’anno – spiega il tecnico palermitano – abbiamo cambiato tantissimi direttori sportivi ed allenatori come Lo Monaco, Perinetti, Gasperini, Malesani e Sannino. Quindi c’era molta confusione e già un’aria di grande smobilitazione, anche se questo non toglie le responsabilità dei calciatori”.
“Dopo la retrocessione, ripartendo dalla serie B, la società decise di mettermi fuori rosa per via del mio contratto, annunciandomi che non rientravo nei loro piani. Scelta tranquilla che ho rispettato ma che chiaramente – continua – non collimava con le mie esigenze lavorative. Ci sono rimasto male perché da palermitano avrei voluto dare un contributo diverso anche in serie B, però non me ne fu data l’occasione. Ma ormai la mia carriera da calciatore si è conclusa e Zamparini non è più il presidente del Palermo”.
“Auguro al Palermo – conclude – che possa raggiungere i traguardi che merita, così come spero che il Savoia possa fare bene e che possa giocare il prima possibile nei professionisti. Sicuramente se ci fosse la possibilità di giocare quest’anno contro il Palermo in serie C mi farebbe piacere venire ad affrontare la squadra della mia città”.
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