La soddisfazione, seppure virtuale e contenuta, che sta accompagnando il Palermo in questa serie C che aspetta solo il bollo di approvazione della Federazione, induce a qualche riflessione su questa “terza serie”, che nel mondo del calcio rappresenta il primo scalino del professionismo. Partecipare ad uno dei suoi gironi, secondo i punti di vista, può essere considerato un successo o una sconfitta.
Alla serie C può approdare, per esempio, una squadra che ha giocato un buon campionato di serie D, conquistato dopo anni di dignitosa navigazione in Eccellenza o anche in Promozione. Per un club come questo trovarsi fra i professionisti può rappresentare l’apoteosi, anche perché magari rappresenta un piccolo paese. Ma può salire in C anche una squadra ambiziosa, che ha preparato il suo campionato per il salto di categoria, e con la promozione vede ripagati i suoi sforzi e quelli dei suoi tifosi. Anche in questo caso la promozione può rappresentare come un ritrovarsi in Paradiso.
Ci possono essere anche altri casi, come quello del Palermo, che è precipitato nel giro di qualche settimana in serie D invece di trovarsi in una più che probabile serie A. Una dirigenza coraggiosa e competente ha approntato velocemente una formazione con un unico obbiettivo, tornare subito in serie C. Ma poiché non è detto che tutto quello che si prevede debba davvero realizzarsi, anche per la squadra rosanero la promozione in C rappresenta qualcosa che ricorda l’ingresso in paradiso. Perché è uscita indenne dalla sua “penitenza” in serie D dopo un solo anno, come era stato previsto, riuscendo a tornare subito fra i professionisti. Davvero un bel successo!
In serie C comunque ci sono anche molte squadre che sono di casa. Sono confinate da anni nel primo scalino del professionismo. e non riescono a fare qualsiasi salto di qualità per insufficienze tecniche o economiche. Vivacchiano, e a volte rischiano di retrocedere, di fatto si trovano in una specie di limbo. È come se fossero ospitate in quello che potrebbe essere chiamato purgatorio.
E infine ci sono quelle squadre che, con i rispettivi tifosi, si aggirano nei bassifondi della classifica di serie B, e guardano alla C con paura. Il precipitare in un campionato inferiore ma molto impegnativo, che richiede sforzi tecnici ed economici per avere qualche possibilità di successo li terrorizza. Le squadre che scendono dalla B in genere sono costrette a rinnovare l’organico per averne un’altro adeguato alla categoria, e devono ridimensionare tutto, perché per chi retrocede dalla B non c’è nessun paracadute. In questo caso la serie C rappresenta davvero un inferno. Pur continuando a rappresentare per altre squadre, come abbiamo visto, un paradiso oppure un purgatorio.
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